Sparizione della coppia di Bolzano: contro Benno Neumair un dossier di migliaia di pagine di accuse, anche ieri ricerche nel fiume
Nel giallo della coppia scomparsa a Bolzano, la posizione del figlio Benno è sempre più grave: a suo carico gli inquirenti, coordinati dal pm Igor Secco, hanno preparato un dossier di migliaia di pagine. E’ per questo che Benno Neumair resta in carcere.
Sabato il giudice per le indagini preliminari Carla Scheidle ha convalidato il provvedimento di fermo nei confronti del trentenne e disposto la custodia cautelare in carcere, ritenendo sussistenti i pericoli di inquinamento delle prove, di fuga e di reiterazione del reato.
Durante l’udienza per la conferma del fermo, l’uomo accusato di aver ucciso i suoi genitori, Carla Perselli e Peter Neumair, si è avvalso della facoltà di non rispondere. I legali spiegano che lo farà in uno dei prossimi interrogatori. Anche perché - appunto - vogliono avere il tempo di leggere il dettagliato dossier prodotto dalla pubblica accusa. E Benno è indagato per duplice omicidio ed occultamento di cadavere.
Anche ieri sono continuate le vaste operazioni di ricerca nel fiume Adige: gli inquirenti sono convinti che Benno abbia ucciso i genitori, forse avvelenati, per poi trasportarne i corpi al ponte di Vadena e gettarli dalla spalletta (dove sono state rinvenute tracce ematiche corrispondenti al Dna del padre). Per questo - anche dopo una simulazione effettuata venerdì con due manichini, i Vigili del Fuoco e i sommozzatori hanno scandagliato ieri la zona del fiume a valle, verso la sponda di Ischia Frizzi.
Quella di sabato è stata una mattinata intensa, a cui è seguito un lungo pomeriggio d’attesa per la decisione della giudice Scheidle. Attesa che s’è conclusa poco prima delle 18, quando un bagliore ha illuminato la grande e buia sala al primo piano del palazzo di giustizia. Oltre ad un fascio di luce intensa, dalla che conduce all’ufficio del gip è uscito il pm Secco che, in una manciata di secondi, abbagliato dai riflettori delle telecamere, ha preannunciato la decisione della giudice.
Accolto in toto, quindi, il teorema accusatorio della procura secondo cui Benno, dopo aver ucciso i genitori, Laura Perselli e Peter Neumair, li avrebbe trasportati con l’auto fino al ponte Ischia–Frizzi a Vaden e da lì li avrebbe gettati nell’Adige. Duplice omicidio dopo il quale, sempre secondo i pm Secco e Iovene, avrebbe cercato di inquinare le prove, tentando di ripulire la vettura dei suoi genitori ad un autolavaggio e con dell’acqua ossigenata.
Benno Neumair è stato arrestato il 29 gennaio. E’ accusato di duplice omicidio e occultamento dei cadaveri. La scomparsa dei genitori Peter Neumair e Laura Perselli risale allo scorso 4 gennaio.
La difesa, invece, nega con fermezza che Benno, nelle scorse settimane, abbia tentato di contattare un testimone. Contestato anche il pericolo di fuga, ritenuta possibile per i trascorsi di Benno, che ha studiato a Innsbruck, aver vissuto in Germania e aver partecipato all’Erasmus a Granada.
«Abbiamo elementi a sufficienza per dimostrare che Benno non ha e non ha mai avuto alcuna intenzione di fuggire».
Per quanto riguarda il pericolo di reiterazione, l’avvocato Angelo Polo non si pronuncia. «I provvedimenti giudiziari – ha riposto – non si commentano, si rispettano. Eventualmente si impugnano, anche con forza. Ed è ciò che faremo». Un doppio ricorso al tribunale del riesame che anche Moccia ha confermato.