"Panorama-Pineta, deciderà il giudice"
La tranquillità non è stata di casa nell’ultimo consiglio comunale di Nago-Torbole, dove si è discussa la mozione del gruppo «Partecipiamo» e di Rosà riguardante il ricorso al Tar fatto da due privati per annullare il permesso di costruire sui ruderi degli hotel «Pineta» e «Panorama» alle Busatte.
«Come amministratori - ha detto Johnny Perugini - temiamo che il Comune sia in mezzo a una vicenda dannosa. Non prendiamo posizione, ma proponiamo di autotutelarci sospendendo il permesso di lottizzazione». «La mozione non è neurale - ha risposto il sindaco Morandi - è poco rispettoso intervenire in una causa in corso con l’udienza fissata per marzo. Come procedura, la sospensione non esiste e domandarla equivale ad appoggiare i ricorrenti».
«Abbiamo utilizzato forse termini tecnici errati - ha spiegato Perugini - la nostra idea è evitare ulteriori lavori. Lungi da noi intralciare la giustizia, ma non vogliamo si ripeta ciò che è accaduto ad Arco (riferendosi al caso “ex Argentina”, ndr)».
«Si chiede l’annullamento di una serie di atti - ha ribattuto Morandi - ma qualsiasi atto soppresso è un danno ai beneficiari. L’unico titolato a dare una risposta è il giudice. Ad oggi, la situazione è cristallizzata».
«Non si ha né il tempo né le competenze - ha chiarito Denny Dusatti - per creare una commissione che deliberi qualcosa a riguardo ed è pregiudizievole per la nostra posizione. L’autotutela è non esprimersi».
«Spero che il comune abbia agito in piena legalità - ha detto Eraldo Tonelli - uscendo indenne da questa guerra storica. Sono trasecolato: quando fui assessore nessuno mi avvisò di queste sentenze, solo di abusi di pollai o baite. È il caso che il Comune trovi una strategia per evitare scelte sbagliate».
«C’è una concessione edilizia - ha riaffermato il sindaco - che pare conforme allo stato attuale dei siti. Non si può parlare di abusi se la concessione degli anni ’70 non sarà annullata. I ricorrenti hanno firmato il piano guida e il piano di lottizzazione. Oggi, sono gli stessi che contestano la concessione edilizia. Rischiamo di fare atti sbagliati su atti sbagliati, ma chi dice lo siano? La via maestra è quella di confidare nella giustizia».
«Abbiamo agito da controllori - ha detto Perugini - è normale chiedersi se siano stati controllati i documenti esistenti rilasciandone altri. Noi arriviamo a bocce ferme senza aver visto niente».
«È grave indagare per dare delle colpe - ha detto il sindaco - se non c’è l’errore a monte, non c’è neanche alla fine. Corriamo ancora l’errore di fare i giuristi ma non lo siamo. Rischiamo di fare una cattiva informazione». «Siamo scivolati nel campo dei giudizi e delle insinuazioni - ha concluso Dusatti - se ci premono gli interessi del Comune dobbiamo affidarci alla magistratura. È sbagliato per un consiglio comunale decidere determinate verità saltando gli organi preposti. La mozione non è accettabile». Non resta che attendere l’esito dell’udienza di marzo. D’altronde, il passato non può cambiare ma il futuro è ancora da scrivere.