Mazzoldi, dal Circolo vela Torbole alle Olimpiadi invernali in Corea
Dal «Circolo Vela Torbole» all’ufficio comunicazione del Comitato Olimpico Nazionale. Con un biglietto di andata per Pyeongchang stretto in pugno come un talismano portafortuna e l’adrenalina in circolo, Francesco Mazzoldi è atterrato sul suolo coreano in veste di membro dell’ufficio stampa dell’Italia Team.
La contea di Pyeongchang, situata in Corea del Sud, ospiterà da dopodomani a domenica 25 febbraio i «XXIII Giochi Olimpici Invernali».
La delegazione italiana ha scelto di avere in squadra anche il ventinovenne di Torbole per seguire le gare dei nostri atleti azzurri, permettendogli così di vestire la divisa ufficiale con il tricolore. Nonostante il jet-lag, il freddo e il cibo coreano «tra bacchette e piccantezza», come lo descrive sui social, Francesco ha ricevuto il benvenuto da una cultura totalmente diversa da quella in cui è nato ma il suo carisma non teme alcun ostacolo.
«L’emozione di vestire il tricolore l’ho già provata a luglio dello scorso anno - racconta il giovane giornalista tramite il profilo facebook che utilizza come diario di viaggio - questa volta c’è un dettaglio che rende tutto questo nuovamente bello e incredibile: i cinque cerchi. Chi l’avrebbe mai detto che, partendo dalla mia piccola Torbole con le prime esperienze in ambito della comunicazione al Circolo Vela mi sarei ritrovato un giorno alle Olimpiadi?».
Francesco è sempre stato un ragazzo determinato, con a cuore il sociale. Dieci anni fa si è addentrato nel mondo della comunicazione pubblicando il suo primo book riguardante il «Circolo Vela Torbole», è stato presidente del consorzio «Cento», che riunisce gli operatori economici di Torbole, ed ora ricopre il ruolo di membro nel direttivo. Ha collaborato con il nostro giornale occupandosi di cronaca sportiva fino a pochi mesi fa e partecipa attivamente alla vita politica del comune di Nago-Torbole come consigliere del gruppo di minoranza «Insieme per Nago-Torbole».
«Un mix di follia e varie occasioni che ho saputo sfruttare al meglio - commenta il neo corrispondente olimpico - mi hanno portato a Roma». Nella capitale, il suo lavoro e la sua determinazione hanno convinto i giornalisti di alto livello e ciò gli ha permesso di guadagnarsi un posto al «Coni», negli uffici di comunicazione e rapporti con i media.
Sempre sorridente negli scatti con i colleghi e sostenuto da famigliari e amici, Francesco si dice entusiasta dell’avventura appena cominciata che, quest’anno, non vivrà dal televisore bensì a bordo pista. Non resta dunque che fare il nostro «in bocca al lupo» a Francesco, un ragazzo che ha saputo distinguersi dalla massa ed ha guardato in faccia qualsiasi sfida incontrata sul proprio cammino pur di poter realizzare il sogno più grande. Non a caso la sua citazione preferita, una frase di Ligabue, dice: «Se non credi, non speri. Se non speri, non provi. Se non provi, non cambierà mai nulla».