Il Movimento 5 Stelle interroga l’Unione europea sul cementificio a Madruzzo
Alex Marini e l’europarlamentare Sabrina Pignedoli: "Visti gli aspetti controversi riguardo alle emissioni e la forte impronta orientata all'agricoltura e al turismo che la Valle dei Laghi ha cercato di darsi in questi anni ci pare il minimo che si valutino con attenzione le conseguenze di un'eventuale riaccensione dei forni di questo cementificio»
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TRENTO. Un'interrogazione è stata presentata alla Commissione europea per fare chiarezza sul cementificio del gruppo HeidelbergCement, nel comune di Madruzzo (Trento). A presentarla il Movimento 5 Stelle, con il consigliere provinciale di Trento Alex Marini e l'europarlamentare Sabrina Pignedoli, dopo aver appreso la notizia della riapertura dei forni di cottura.
«La produzione di cemento è una delle attività industriali più inquinanti per emissione di anidride carbonica - osservano Marini e Pignedoli - e non serve ricordare come proprio la CO2 sia fra i maggiori responsabili del surriscaldamento globale. L'Unione Europea è consapevole della criticità di questi processi produttivi e per questo, tramite il programma HORIZON, sta finanziando la ricerca volta a ridurre le emissioni derivanti dalla cottura e dalla produzione del cemento".
E ancora: “La questione a livello europeo è davvero chiarissima. Ad esempio nella Comunicazione 2019/C 209/01, per quanto riguarda il modello aziendale da adottare, nella sezione 3 "Informativa raccomandata e orientamenti complementari", si evidenzia l'importanza che le parti interessate comprendano in che modo i cambiamenti climatici influiscono sul modello aziendale e sulla strategia della società e come l'attività svolta può ripercuotersi sul clima nel breve, medio e lungo periodo».
Delineata la situazione a livello comunitario, Pignedoli e Marini entrano nel merito delle vicende che riguardano il Trentino: «Lo scorso settembre il comitato Salviamo la Valle dei Laghi ha presentato la petizione 16/XVI "Contrarietà alla riaccensione del forno del cementificio di Sarche", avviando così un confronto formale con le istituzioni della Provincia Autonoma di Trento. Da parte nostra vogliamo sapere se siano già in corso interlocuzioni tra istituzioni europee e il governo italiano o la Provincia riguardo ai rischi e alle opportunità legati all'impatto ambientale dell'impianto di Sarche e al suo effetto sui cambiamenti climatici”.
"Visti gli aspetti controversi riguardo alle emissioni e la forte impronta orientata all'agricoltura e al turismo che la Valle dei Laghi ha cercato di darsi in questi anni ci pare il minimo che Provincia, Stato e Unione Europea valutino con estrema attenzione le conseguenze di un'eventuale riaccensione dei forni di questo cementificio», concludono i due esponenti del Movimento 5 Stelle.