Dro, il ragazzo morto nel Sarca: cordoglio e interrogativi sulla pericolosità di quel tratto di fiume
Il giovane cuoco veronese Massimo Pizzoli di Cerea, 25 anni, è scivolato e caduto in acqua nella giornata di Ferragosto, vicino alla centrale di Fies: lì il corso è caratterizzato da grossi massi, pericolosi vortici e sifoni sommersi
DRAMMA Dro, recuperato nel Sarca il mcorpo di Massimo Pizzoli
FOTO/1 Le ricerche del giovane scomparso in acqua vicino alla centrale di Fies
FOTO/2 Soccorritori in azione alla ricerca del giovane scomparso nel Sarca
VIDEO Sommozzatori all'opera nel Sarca per cercare il ragazzo disperso
DRO. Una tragedia che ha scosso la comunità di Asparetto, frazione del comune veronese di Cerea, ma che lascia anche tanti interrogativi a Dro e nell'intero Alto Garda. Tanti i messaggi di cordoglio e dolore apparsi in queste ore su molte pagine e gruppi social ricordando l'improvvisa e tragica scomparsa di Massimo Pizzoli, 25enne cuoco veronese, scivolato e caduto nella giornata di Ferragosto nell'alveo della Sarca (circa 200 metri a nord della Centrale di Fies), e il cui corpo senza vita è stato ritrovato venerdì pomeriggio nei pressi del parco avventura "Elias Park" sotto la Gardesana.
La salma di Massimo Pizzoli è stata composta alla camera mortuaria del cimitero di Dro, dopo il nulla osta delle autorità competenti si potrà disporre il suo trasferimento nella cittadina della Bassa Veronese.
In molti hanno voluto stringersi anche accanto al padre del ragazzo, Roberto Pizzoli, gestore di un noto agritur ad Asparetto, dove da qualche tempo era aiutato in cucina dal figlio Massimo, ottenendo anche un prestigioso premio alla "Fiera del Riso", nota manifestazione di Isola della Scala.
Restano aperti tanti interrogativi sulla pericolosità del fiume Sarca, in particolare in località Gaggiolo e Marocche, dove i grossi massi, pericolosi vortici d'acqua e sifoni sommersi hanno rallentato le operazioni di soccorso e di ricerca del corpo del giovane. Una circostanza conosciuta ai residenti di Dro e Pietramurata ma forse non del tutto evidenziata o comunicata (anche con cartelli e divieti) a un gruppo di giovani veronesi, che aveva deciso di passare una serena e rinfrescante giornata di Ferragosto in riva al fiume Sarca. D. F.