Arco: passione e orgoglio nella sfilata con i "tratori veci", 52 mezzi arrivati da tutta Italia
Organizzato da Marco e Sandro Travaglia dell’Officina San Martino, ha riscosso un grande successo con 130 persone al seguito
ARCO. Un compagno fedele, molto più di un semplice strumento di lavoro, che con il tempo diventa un membro della famiglia e col trascorrere dei decenni diventa testimonianza storica di ciò che era ed è il lavoro nei campi.
Gli appassionati di trattori d'epoca che di anno in anno partecipano al raduno-tour organizzato ad Arco dal gruppo «Trattori veci della Busa», coordinato da Marco e Sandro Travaglia dell'«Officina San Martino», cresce ad ogni edizione: domenica scorsa erano ben 52 i mezzi agricoli arrivati da quasi tutta l'Italia del Nord per partecipare a questo evento. Che poi vuol dire, tra conducenti e accompagnatori, 130 persone che dal Trentino, da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna hanno raggiunto Arco portando in ogni modo i loro trattori a sfilare lungo il tragitto allestito dagli organizzatori: San Martino di Arco, poi il lago di Cavedine, quindi l'aperitivo e il pranzo a Stravino in collaborazione con l'azienda «Fratelli Travaglia» (omonimi) e con la Pro Loco di Stravino, prima del rientro verso Drena, in Braila bassa e di nuovo a San Martino.
«È stato uno dei più bei raduni organizzati fin dal 2006, quando abbiamo iniziato - spiega Marco Travaglia - un'idea nata 18 anni fa per la passione che in famiglia abbiamo in generale per i trattori e ancora di più per quelli d'epoca. Nel 1988 ho trovato il mio primo "trattorino" d'epoca, un "Peschiera & Folli", tipo «Scoiattolo» che risale alla fine degli anni Trenta. Ora di pezzi d'epoca ne abbiamo 28 conservati in stalle e depositi».
E proprio dalla collezione di Travaglia sono arrivati i due pezzi più datati che domenica scorsa hanno sfilato in corteo: uno Steyr «T80» e un «180», entrambi in circolazione dal 1951.
«Siamo stati graziati dal meteo, anche se le previsioni hanno impedito a una decina di iscritti di esserci - conclude Travaglia - alla fine eravamo in 130 al pranzo di Stravino e tutto si è svolto nel modo migliore. Con un ringraziamento alle forze dell'ordine e a chi ha collaborato all'organizzazione».
Per capire la passione di chi è arrivato a San Martino basti pensare che sono partiti due autotreni da Mantova e Reggio Emilia e un terzo da Piné con a bordo i mezzi e i conducenti. E poi camper, furgoni, comitive che hanno soggiornato nei b&b della zona. E già attendono il raduno dell'anno prossimo.