Domenica alle Tre Cime l'abbraccio per i diritti umani
«Per un mondo di libertà, giustizia e pace», domenica 13 settembre torna in Cadore (Belluno) la manifestazione «Le Dolomiti abbracciano i diritti umani», cui parteciperanno almeno seimila persone. «Nella terra di frontiera dove 100 anni fa gli uomini combattevano la Grande Guerra, oggi 6.000 persone e 12.000 mani si incontrano per proteggere ogni donna, ogni uomo, ogni bambino che ancora oggi è violato nei propri diritti», scrivono i promotori dell'evento, Amnesty International, Insieme si può e Art for Amnesty, che posso contare anche su molti testimonial sia in Italia sia all'estero (fra gli altri Patti Smith, Joan Baez, Michael Stipe dei Rem, don Luigi Ciotti, Mauro Corona, Cecilia Strada).
La partecipazione è aperta a tutti e nel sito dell'iniziativa si trovano tutte le informazioni.
L’anello attorno alle Tre Cime, in programma a mezzogiorno, si comporrà di dieci settori, che portano il nome di altrettanti Paesi in cui i diritti umani sono violati (Siria, Messico, Nigeria, Eritrea, Somalia, Afghanistan, Cina, Brasile, Costa d’Avorio, Uganda).
«Sono diritti fondamentali - scrivono i promotori - senza i quali gli esseri umani quasi non sono più umani: il diritto alla protezione, alla libertà di espressione, il diritto al cibo, il diritto alla salute, il diritto all’istruzione, il diritto alla pace.
Crediamo che informare, sensibilizzare, educare le coscienze dei singoli individui, soprattutto nell'ambito scolastico, sul tema dei diritti umani è fondamentale. Negare un diritto significa opprimere la libertà di un essere umano. È importante che trovi spazio una sensibilità nuova, che ci faccia percepire l’oppressione di ogni individuo, chiunque sia e dovunque si trovi, come una violenza che grava su ciascuno di noi.
Ci impegniamo, con ancor più determinazione, a responsabilizzare governi e istituzioni ad agire concretamente per la promozione e la tutela dei diritti umani, contrastando l’impunità per i responsabili della loro violazione. Ciò va attuato con ogni sforzo, in tutte le forme possibili, in conformità con l’organizzazione e le risorse di ogni stato e attraverso iniziative di cooperazione e di giustizia internazionale.
Promuoviamo l’educazione e la mobilitazione a favore del rispetto dei diritti umani perché è finalizzata alla comprensione, alla tolleranza, all'amicizia fra i popoli, le etnie, le religioni. Vogliamo garantire i diritti umani perché sono l’unico strumento efficace per prevenire l’insorgere dei conflitti e per sanare le tensioni, le violenze e le guerre in atto. È un’azione giusta, possibile e necessaria: un’azione che costruisce la pace».
E anche per chi domenica non potrà esseri alle Tre Cime, ecco un invito a mobilitarsi ugualmente: «Se non riesci ad esserci di persona ti chiediamo di esserci in un altro modo. Coinvolgi i tuoi amici in questo abbraccio simbolico!
Fai la tua mini catena intorno a un monumento simbolo della tua città postando le foto entro il 12 settembre sui social network. Ricordati di usare l’hashtag #humanrightschain».
A margine della catena che si snoderà attorno al gruppo montuoso di confine fra il Bellunese e il Sudtirolo, sono in programma una serie di eventi.
Domenica, poco prima della marcia, il rifugio Auronzo alle Tre Cime di Lavaredo, alle 10, ospiterà l'incontro «Chiedere libertà, giustizia e pace, dovunque per chiunque».
Anche alla vigilia dell'abbraccio, sabato, si terrano vari momenti significativi, a cominciare dalla rappresentazione teatrale sui diritti umani, alle 16.30 al cinema Kursaal di Auronzo, a cura dei ragazzi di Scuole in Rete per un mondo di solidarietà e pace.