Chiusura dei sentieri in Marmolada, nuova ordinanza del Comune di Canazei. Sul lato bellunese la funivia per ora si ferma a Serauta (2.950)
Il divieto di accesso riguarda tutto il versante nord del ghiacciaio e va rispettato anche da chi arriva in cima dopo aver scalato la parete sud-ovest. La zona è sorvegliata e i trasgressori saranno denunciati
LE RICERCHE Ritrovate altre due salme sulla Marmolada
CANAZEI. Il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, ha firmato una nuova ordinanza attraverso la quale viene circoscritta l'area di chiusura del massiccio della Marmolada, in seguito al distacco di un seracco sotto Punta Rocca. Il divieto di accesso è limitato al versante nord con la forcella Marmolada (da Villetta Maria sentiero E618-E619, prossimità Rifugio Dolomia sentiero E618-Altavia n. 2-E606, piazzale Cima Undici sentiero E618-Altavia n. 2-E606, val Contrin 602-602A).
Viene puntualizzato inoltre che il divieto di percorrenza lungo i sentieri elencati interessa anche gli alpinisti che scalano la parete sud-ovest della Marmolada.
I trasgressori - precisa una nota - saranno denunciati, ai sensi dell'articolo 650 del Codice penale. L'accesso all'area è consentito dunque solo agli operatori autorizzati che stanno conducendo le ricerche in quota (oltre che ai rifugisti di Punta Penia e Capanna Ghiacciaio).
La zona è controllata dal personale di corpo forestale del Trentino e polizia locale della Val di Fassa.
Sul lato bellunese era rimasta chiusa al pubblico e messa a disposizione dei soccorritori la funivia che da malga Ciapela (quota 1450, in comune di Rocca Pietore) arriva in tre tronchi alla stazione di Punta Rocca (3265 m), situata di fronte alla vetta di Punta Penìa (3343 m).
Dopo la chiusura completa al pubblico, nella giornata di lunedì, ieri sono stati riaperti i primi due tronchi, mentre il terzo resta chiuso ai turisti sia per le eventuali necessità dell'apparato di ricerca dei dispersi, sia per rispetto nei riguardi delle vittime della tragedia di domenica scorsa.
Al momento, dunque, restano a disposizione dei turisti i primi due tronchi, fino alla stazione di Serauta (2950 m).
«Siamo sconvolti e sconcertati. Quanto successo va al di là di ogni immaginazione», ha dichiarato in una nota la Marmolada Srl, la società che gestisce gli impianti di risalita sul massiccio.
«Sono ore tragiche - ha aggiunto - per la nostra montagna, proviamo dolore per chi non c’è più e angoscia per le persone ancora disperse. Siamo davanti a un evento abnorme, la natura ci ha sopraffatto: in 55 anni di attività mai abbiamo visto una cosa del genere. Anche per questo la funivia Marmolada ha chiuso l’accesso al pubblico.
Marmolada Srl è a disposizione con i suoi impianti e i suoi spazi per supportare logisticamente le operazioni di soccorso e di recupero nella zona interessata dal crollo. Siamo accanto ai soccorritori, ai parenti e ai congiunti delle persone rimaste coinvolte.
In queste ore, anche noi operatori economici della Marmolada siamo prostrati. Viviamo un dolore intenso; ci fa male anche vedere la nostra montagna profondamente ferita», si conclude la nota.