Il giovane morto in auto per evitare un cervo sull'Agordina. La Provincia di Belluno: «Necessari altri sottopassi per gli ungulati»
Alessandro Tabaku, 21 anni, trevigiano, stava andando al lavoro alla Luxottica: lo schianto in località La Stanga. Il responsabile ambiente dell'ente locale, Franco De Bon interviene sulla sicurezza della viabilità di montagna: «Dove sono stati realizzati i corridoi faunistici, non si sono più registrati incidenti con gli animali»
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BELUNO. Si era laureato quest'anno in economia aziendale e lavorava alla Luxottica di Agordo. E ieri mattina, poco dopo le 5, stava andando al lavoro, quando ha perso la vita in un pauroso incidente stradale sulla statale 203 Agordina, nel Bellunese.
Alessandro Tabaku, 21 anni, residente a Codognè (Treviso), ha cercato di evitare un cervo ma la vettura della quale era alla guida ha sbandato, è finita violentemente contro una casa e si è rovesciata in un prato.
È accaduto in località La Stanga, non lontano da un noto ristorante e dalla centrale elettrica, fra Belluno e Agordo (in comune di Sedico).
Una zona molto ricca dal punto di vista faunistico, ma purtroppo segnata anche da numerosi incidenti che coinvolgono ungulati in attraversamento da e per il vicino torrente Cordevole.
Dopo lo schianto nella notte sono giunti sul posto il personale sanitario, i vigili del fuoco e i caraqbinieri, purtroppo però per Alessandro non c'era più nulla da fare.
Secondo la prima ipotesi sulla dinamica della tragedia, il giovane avrebbe visto sbucare un cervo al'improvviso, dal'oscurità, e per scansarlo avrebbe perso il controllo dell'auto.
Sul pericolo rappresentato dagli attraversamenti di animali selvatici è intervenuto, poco dopo l'incidentre, il consigliere provinciale con delega all'ambiente e fauna Franco De Bon, che ha parlato di questa «tragedia enorme» e ha sottolineato la necessità di aumentare la presenza di corridoi faunistici di attraversamento sulle strade bellunesi.
«Come è necessario intervenire per mettere in sicurezza la viabilità di montagna dalla caduta massi, così è urgente mettere in sicurezza le strade dall’attraversamento della fauna selvatica», dice il consigliere.
«Siamo consapevoli dei rischi rappresentati dagli attraversamenti degli ungulati. Rischi simili a quelli della caduta massi dalle pareti che sovrastano diverse strade del nostro territorio, e sicuramente non meno pericolosi. Proprio per questo abbiamo chiesto di intervenire con almeno un attraversamento faunistico all’anno sulla rete stradale provinciale. Dove sono stati realizzati i sottopassi per gli ungulati, non si sono più registrati incidenti con gli animali, come ad esempio lungo la Sp1 tra Levego e Belluno.
Per la mitigazione del rischio, i sottopassi sono fondamentali e sono già previsti in ogni nuova progettazione. Abbiamo già incontrato Anas e Veneto Strade, per chiedere ai gestori della rete stradale che oltre alla pianificazione di nuove opere, questi interventi vengano realizzati anche sulle infrastrutture viarie esistenti. E con l’ufficio caccia abbiamo fornito una cartografia dettagliata dei punti maggiormente interessati dagli attraversamenti. Dati che conosciamo bene, visto che in media in provincia avviene un incidente al giorno con la fauna selvatica».
«Un pensiero va ai famigliari del ragazzo che ha perso la vita sull’Agordina» conclude il consigliere De Bon. «Una vita umana non può finire in questo modo, su una strada».