Scialpinista precipitò in una voragine ghiacciata e fu salvato dopo 25 ore: il racconto in un libro
Nel dicembre 2021 Giorgio De Bona cadde in una profonda dolina carsica sui monti di casa, in Alpago (Belluno): ora quell'esperienza drammatica ma a lieto fine è un ricordo indelebile affidato a un testo di novanta pagine il cui titolo evoca il legame con la moglie, "Amore vieni a salvarmi"
IL FATTO «Là sotto il telefonino non prendeva, ho pensato a non congelarmi»
LE IMMAGINI La zona dell'incidente e i soccorsi nella dolina carsica
BELLUNO. Poco più di un anno fa la drammatica esperienza durante un'uscita di scialpinismo nel Bellunese: precipitò in una dolina e fu recuperato dopo 25 ore trascorse nel gelo. Oggi, quella vicenda è diventata un libro nel quale Giorgio De Bona, 48 anni, residente in zona, nel comune di Alpago (area sudorientale della provincia, al confine con il Friuli), racconta quei giorni e quelle ore terribili vissute proprio sulle montagne di casa.
Il volume si intitola "Amore vieni a salvarmi", un riferimento alla moglie Annalisa, la donna che in quelle ore durissime non perse mai la speranza di riabracciare l'uomo che ama: non si era lasciata abbattaere da quel telefonino insistentemente silente, perché isolato dalla rete, dentro un profonda cavità ghiacciata nella zona del monte Cavallo, nel comune di Tambre d'Alpago. «Non ho mai avuto paura perché pensavo ai miei familiari», raccontò Giorgio poco dopo il salvataggio.
"In un giorno qualsiasi di dicembre 2021 - si legge nella nota editoriale - Giorgio si sveglia, guarda fuori dalla finestra, il cielo non promette nulla di buono, “quasi quasi resto a casa…”. Sa però che questa sensazione passerà non appena metterà gli sci e inizierà a percorrere in lungo e in largo le sue montagne, come fa ormai da una vita. Quel giorno però non sarà veramente un giorno qualsiasi, perché durante la discesa Giorgio finisce in una dolina con una caduta rovinosa.
Il tempo passa ma i soccorritori non arrivano. Le forze vengono a mancare, il freddo intirizzisce tutto il corpo, la tristezza per l’eventualità di non rivedere i propri cari si fa sempre più opprimente, ma Giorgio combatte, resiste, e così la sua caparbietà, assieme alla tenacia dei soccorritori e a un pizzico di fortuna, lo condurrà alla salvezza dopo venticinque ore passate lontano dal mondo".
«Là sotto il telefonino non prendeva, non era possibile risalire dalla dolina, ho pensato a non congelarmi e a mettermi nel punto più sicuro, aspettando i soccorsi. Là sotto ho mangiato anche un paio di bocconi di neve, giusto per cambiare sapore in bocca...», aveva spiegato.
Giorgio De Bona ha raccontato di essere tornato l'estate scorsa, insieme con la moglie, nel punto in cui era stato inghiottito dai ghiacci: all'indomani, perlustrando la zona dall'elicottero, i volontari del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi notarono una traccia di sci che si interrompeva proprio nei pressi di una dolina. Decisero dunque di mettere in atto una manovra per accertarsi che l'esperto scialpinista disperso non fosse finito proprio là dentro, in quel buco enorme, sul versante tra il monte Cavallo e il rifugio Semenza.
Fu così che Giorgio venne ritrovato, dopo aver resistito al gelo tentando invano di inviare messaggi da quello smartphone ormai completamente isolato. Fu così che passò dalla grande paura di non essere individuato alla gioia indescrivibile per un salvataggio straordinario.
Giorgio De Bona, Amore vieni a salvarmi (90 pagine, euro 13,90; ebook euro 9,49)
Edizioni Gruppo Albatros - Il Filo, Roma. [Z. S.]