Dolomiti / Incidente

Papà e figlia di 10 anni cadono in una profonda cavità rocciosa: salvati dal soccorso alpino

Ore di paura, ieri, sulle Dolomiti Bellunesi, in alto Agordino, per due turisti: la bimba è scivolata nella fessura di roccia e il padre a sua volta è rimasto bloccato circa 30 metri sotto terra nel tentativo di aiutarla. Sono intervenuti anche gli speleologi, per riportare in superficie i due feriti, entrambi trasportati poi in elicottero all'ospedale

BELLUNO. Tanta paura, ieri, sulle Dolomiti dell'Agordino (Belluno) per un papà di 52 anni e la figlia di dieci anni, rimasti bloccati a una profondità di circa trenta metri, dentro una stretta cavità rocciosa sul Sass de Rocia.

L'allarme è scattato ieri, domenica 30 giugno, poco dopo le 16, lanciato da alcuni giovani escursionisti che hanno sentito le grida di padre e figlia, turisti del Pordenonese, provenire dalla cavità, situata nel territorio comunale di Rocca Pietore.

Il punto si trova dietro al bivacco Pian delle Stelle: la bambina è scivolata nell'anfratto e il padre, nel tenatativo di aiutarla, è rimasto a sua volta incastrato in profondità.

Dopo l'allarme, sul posto è giunto il soccorso alpino bellunese, con l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha calato il tecnico al quale si sono aggiunti immediatamente due soccorritori volontari che per caso erano in zona per un'escursione. Nel frasttempo arrivava via terra una squadra del nucleo locale della val Pettorina

Il tecnico si è subito calato nella cavità (nelle foto l'intervento) e quindi ha aiutato bimba e padre a tornare fuori, grazie all'impiego di un sistema di paranchi alelstito dalla squadra del soccorso alpino.

Una volta all'esterno, l'esame medico ha consentito di verificarte che la bambina, fatta uscire rapidamente, aveva un sospetto trauma cranico e un visibile taglio sul volto: è stata caricata sull'elicottero e trasportata in ospedale.

Più complicata l'operazione per recuperare l’uomo, rimasto incastrato in fondo alla gola in una strettoia con un masso vicinoé è stato necessario l’intervento degli speleologi della stazione Veneto orientale, giunti in elicottero. Ci sono volute oltre dopo un paio di ore e una serie di manovre complesse, per portare infine in salvo anche l'uomo, che lamentava dolori alla schiena e alle gambe. Ha ricevuto sul posto le prime cure urgenti e quindi è stato trasferito all’ospedale di Belluno.

[foto credits: Soccorso alpino Belluno]

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