Dolomiti, frana gigantesca sul passo Duran: strada divorata dai detriti rocciosi
Belluno, in seguito ai nubifragi dei giorni scorsi un'enorme colata ha travolto la carreggiata, interrotta sul versante della Val di Zoldo, a circa quattro chilometri dal valico che collega con l'Agordino, in un'area che ospita vette celebri quali Pelmo e Civetta
BELLUNO. Forti disagi a causa di un'enorme frana di fango e detriti, mossa dal forte maltempo, che ieri, primo luglio, ha invaso la strada provinciale 347 del passo Duran, nel comune di Val di Zoldo (Belluno). Il valico, nel cuore delle Dolomiti, fra montagne come le celebri Pelmo e Civetta, collega Agordo e l'omonima valata col lo Zoldano.
La strada è interrotta in località Le Vare (a quota 1.250 circa), all'altezza di un ponte, sul versante zoldano del passo, a poco meno di quattro chilometri dallo scollinamento che è a 1.600 e dal quale partono vari percorsi escursionistici, in particolare verso la Moiazza, passando per il rifugio Carestiato, e lo stesso monte Civetta, o sul versante est il monte San Sebastiano.
Già lo scorso anno si era verificata una frana nella stessa zona. Non si registrano danni a persone o a edifici, ma pesanti sono le conseguenze sulla infrastruttura stradale. Già lo scorso anno si era verificata una frana nella stessa zona: in quell'occaisone erano caduti circa 400 metri cubi di materiale roccioso, ieri si calcola che la massa precipitata a valle sia di 4-5 volte superiore.
Il sindaco di val di Zoldo, Camillo De Pellegrin, ha spiegato che dopo l'evento del 2023 era stata predisposta una vasca di contenimento, a protezione della strada. Ciò ha consentito di trattenere una parte del materiale franoso, ma data l'entità complessiva un'altra parte di enormi dimensioni ha totalmente invaso la carreggiata.
Ora ci vorranno diversi giorni per rimuovere i detriti e poi saranno necessarie le verifiche sulle condizioni della strada e sul pericolo di nuovi distacchi, andranno anche ripristinate e potenziate le strutture di protezione.
Il passo Duran per chi sale sul versante agordino è lungo 12,5 chilometri (dislivello complessivo di 990 metri), mentre dalla val di Zoldo l'ascesa è più breve e comincia da più in alto, nei pressi del paese di Dont (quota 915), per uno sviluppo di poco più di otto chilometri e con 700 metri di dislivello.
[foto credits: Fb Giampaolo Bottacin, assessore Regione Veneto]