La Ual dice no ai botti: «Atti incivili»
L'Union autonomista ladina, il maggior partito della Val di Fassa, non ha dubbi e dice no ai botti di Capodanno ed invita turisti e residenti a spendere i soldi per mortaretti, tric e trac, petardi, castagnole, bengala e quant'altro faccia rumore e qualche secondo di luce, in altre cose «più sfiziose». E invita tutti i sindaci della Valle, supportati dal Comun General de Fascia, ad emanare un'ordinanza che vieti l'utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di ogni genere sul territorio fassanoI tuoi commenti
VALLE DI FASSA - L'Union autonomista ladina, il maggior partito della Val di Fassa, non ha dubbi e dice no ai botti di Capodanno ed invita turisti e residenti a spendere i soldi per mortaretti, tric e trac, petardi, castagnole, bengala e quant'altro faccia rumore e qualche secondo di luce, in altre cose «più sfiziose». I motivi della contrarietà alla tradizione pirotecnica sono elencati dal presidente del partito, Michele Anesi.
«Come ogni anno l'ultima notte si illumina di fuochi d'artificio - dice Anesi - In questa occasione due categorie sono in allerta : prima di tutto medici e infermieri dei vari pronto soccorso che, come ogni anno, con grande abnegazione e un po' di rabbia per questa stupida follia che potrebbe essere risparmiata, dovranno rappezzare adulti e bambini; poi gli animali, sia selvatici che domestici, vittime di questa sciocca ed incivile usanza. Gli animali infatti non conoscono i fuochi artificiali, non sanno cosa succede: il risultato è il panico totale. I forti rumori gettano gli animali nel terrore, inducendoli a reazioni istintive e incontrollate, a volte con conclusioni tragiche».
Michele Anesi sottolinea un dato: 10 mila capi presenti sulle montagne della Val di Fassa. «Questi luoghi per l'Unesco sono patrimonio dell'umanità e ci vivono piu di 4.070 ungulati suddivisi tra camosci, caprioli, cervi, mufloni, stambecchi; tetranoidi (gallo forcello, gallo cedrone) oltre a rapaci, volpi, scoiattoli e marmotte. Insomma nei nostri boschi vive una fauna che raggiunge quasi i 10.000 capi. Dunque anche questa nostra fauna, oltre all'uomo, merita rispetto incondizionato». Per questo motivo l'Unione Autonomista Ladina, invita tutti i sindaci della Valle, supportati dal Comun General de Fascia, ad emanare un'ordinanza che vieti l'utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di ogni genere sul territorio fassano. Invita altresì le amministrazioni delle vallate limitrofe, a fare lo stesso.
«Molti comuni virtuosi - conclude Anesi - sia in Trentino che in altre regioni hanno già vietato i fuochi artificiali, ma in molti casi si tratterà, purtroppo, solo di un divieto formale dato che moltissimi non rinunceranno al loro "botto" e sanzionarli sarà davvero complicato. Rispettare l'uomo e l'ambiente inizia dalle piccole cose: per esempio evitare veri e propri atti di inciviltà come i botti di Capodanno. Per la notte del 31 dicembre, dunque, invitiamo tutti, compresi i nostri affezionati ospiti e clienti, ad una seria presa di coscienza».