Marmolada, Mountain Wilderness contro gli impianti
Si sono ritrovati in più di 50, provenienti da tutto il Nord Italia e non solo, domenica 24 aprile sulla Marmolada per la manifestazione «no impianti» che è organizzata da Mountain Wilderness.
Gli alpinisti sono saliti al rifugio Pian dei Fiacconi, dove hanno piantato la «tenda gialla» che caratterizza le iniziative del movimento. Poi al rifugio, Luigi Casanova ha illustrato ai presenti la situazione attuale e le proposte di costruzione di un nuovo impianto a Sass Bianchet. Un impianto inaccettabile per Mountain Wilderness che vuole la «Marmolada paradiso degli scialpinisti ed alpinisti».
Dopo la presentazione si è aperto un dibattito lungo e a tratti anche aspro davanti a un pubblico di circa cento persone, compresi lavoratori degli impianti e gestori. Ricordiamo che ieri, per contro-protesta, tutti gli altri rifugi della zona sono rimasti chiusi polemicamente.
«È triste - hanno detto Casanova e gli altri - dover constatare come i rifugi, nati in Marmolada nei primi anni del ?900, costruiti per accogliere, oggi siano stati portati dai rifugisti locali a simbolo di conflitto e di rifiuto della accoglienza. Dover constatare l’incapacità di confronto e l’arroganza di chi, pur vivendo in alta quota, insiste nel demolire la "sua" o presunta tale, montagna. Con un solo passaggio questi rifugisti hanno demolito oltre un secolo di valori e di etica».
Di sera, al buio, gli attivisti di Mountain Wilderness hanno acceso una grande scritta «NO» con le torce. Oggi, meteo permettendo, saliranno a Punta Rocca.