Canazei, 40 sciatori bloccati in funivia Imbragati e recuperati dal Soccorso alpino

di Leonardo Pontalti

Mancava poco più di un centinaio di metri all’arrivo nella stazione a monte, ma quella che doveva essere una normale corsa, ieri pomeriggio per i settantacinque sciatori a bordo della cabina della funivia Pecol - Col dei Rossi, in valle di Fassa, ha invece fatto terminare anzitempo la loro giornata in pista facendo sprofondare il loro pomeriggio nell’apprensione.
Erano le 15.35 circa quando alcuni dei passeggeri hanno iniziato ad udire dei segnali acustici, dopodiché la cabina si è fermata: a causa delle forti raffiche di vento - scopriranno tutti loro qualche minuto dopo, informati dal manovratore - i cavi portante e traente si sono accavallati. Immediato l’arresto della marcia della cabina: i sistemi di sicurezza dell’impianto, di fronte all’anomalia, lo bloccano automaticamente.
Un’accortezza fondamentale adottata nel tempo dalle società di impianti a fune proprio per evitare il ripetersi di incidenti dall’esito tragico: impossibile, per tanti trentini ieri, non essere andati con la memoria al marzo del 1976, quando la prima sciagura del Cermis fu provocata da una circostanza tecnicamente non troppo dissimile.
I tecnici della Sitc, la società per l’incremento turistico di Canazei proprietaria dell’impianto, ieri hanno rapidamente valutato il da farsi. Troppo complesse le operazioni per districare i cavi, soprattutto con una cabina piena di persone di mezzo.

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Nella sfortuna, tuttavia, ieri gli sciatori hanno avuto la fortuna di trovarsi poco lontani dalla stazione a monte: ovvero con la cabina sospesa a poco meno di una decina di metri dal terreno sottostante, dove corre la pista Diego. Se la funivia si fosse fermata solo una cinquantina di metri più a valle, la cabina sarebbe rimasta sospesa ad un centinaio di metri da terra rendendo tutto più complicato.
Nel giro di pochi minuti si è così deciso che la via da percorrere era quella dell’evacuazione dei passeggeri. Sulla «Diego» si erano già radunati poliziotti del distaccamento sciatori - i primi ad arrivare - gli addetti della società degli impianti, carabinieri sciatori e uomini del soccorso alpino. Questi ultimi si sono divisi: in tre sono rimasti a terra, in quattro sono saliti in cabina per assistere il manovratore nel lavoro di imbrago - ad uno ad uno - delle persone a bordo che sono poi state calate a terra.
Tutti hanno potuto lasciare la cabina illesi, dopo che i soccorritori hanno impiegato mediamente un minuto e mezzo a far scendere ogni persona: entro le 17.20 tutti erano stati calati in pista e trasferiti a bordo di gatti delle nevi o alla stazione di partenza - da cui hanno potuto scendere a Canazei con l’impianto Canazei - Pecol - o alla stazione d’arrivo della nuova Alba - Col dei Rossi con cui hanno potuto raggiungere Alba.
Un pomeriggio di paura risoltosi così nel migliore dei modi, grazie alla competenza di operatori delle forze dell’ordine, degli addetti degli impianti e del soccorso alpino. Quest’oggi i tecnici, con l’impianto che rimarrà chiuso, cercheranno di comprendere meglio che cosa abbia potuto causare l’accavallamento dei cavi e interverranno per risistemarlo e ripristinare tutte le condizioni di sicurezza con attente analisi.

Ecco il video dell'intervento girato da Mattia Erioldi:

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