Zootecnia e agriturismi: tanti giovani ci credono
Una cinquantina di allevatori di Fiemme e Fassa ha partecipato a Predazzo all’assemblea annuale dell’Unione Allevatori delle due valli, convocata dal presidente Alberto Morandini nella sala riunioni del distretto sanitario.
Un incontro ricco di contenuti e di informazioni, a partire dalla serie di notizie comunicate da Gianfranco Varesco, responsabile dell’ufficio periferico di Cavalese, che ha ricordato innanzitutto le vicende recenti del Piano di sviluppo rurale che doveva entrare in vigore nel 2014 e che invece è stato approvato due anni fa. Per evitare di perdere un anno, la Provincia ha aperto le domande di contributo nel marzo del 2015, determinando per altro l’insorgere di una serie di complicazioni, di carattere tecnico e burocratico, con conseguenti ritardi nella liquidazione dei premi previsti (ben 612 le domande), comunque erogati nel 2016, mentre sempre l’anno scorso sono stati concessi anche gli anticipi sulle indennità compensative.
Rimangono da soddisfare alcune altre richieste ma, nel corso della primavera/estate, ha confermato Varesco, tutto il 2016 verrà liquidato, con un invito ai soci perché collaborino per il trasferimento on line della documentazione richiesta, rispettando quindi le nuove procedure informatiche.
Tornando al Psr, entro il 31 marzo del 2016 sono state presentate in provincia 161 domande di inserimento dei giovani in agricoltura (sette dalle valli di Fiemme e Fassa), con l’opportunità di ottenere un contributo di 40.000 euro di inizio attività, mentre nelle due valli ci sono stati anche tre giovani che hanno avviato altri tipi di lavoro (orticoltura, agricoltura e coltivazione di piante officinali) a conferma della volontà crescente di valorizzare iniziative che vanno anche al di là del comparto zootecnico. Ulteriori sette domande di nuovi insediamenti dalle valli sono state presentate dopo il bando dell’ottobre scorso, a ribadire, ha sottolineato Varesco, l’importanza di un settore agricolo dinamico e stimolante. Sei domande sono state presentate per nuovi agriturismi (40 in provincia di Trento) anche se ne sono state finanziate solamente quattro, per due ristrutturazioni e due nuove strutture.
Infine, per nuovi investimenti agricoli di mezzi ed attrezzature, entro il 31 marzo 2016 sono state presentate addirittura 520 domande (44 da Fiemme e Fassa), per una spesa di 63 milioni di euro, mandando in difficoltà il bilancio provinciale che ne ha finanziate solamente una parte ((26 milioni a favore di 350 domande), mentre in Fiemme e Fassa sono stati impegnati 4,8 milioni (38 domande) sui 13 che sarebbero stati necessari. Varesco ha anche richiamato i 300.000 euro di contributo provinciale stanziati a favore del nuovo biodigestore di Predazzo, su una spesa ammessa di 750.000 euro, ben poco comunque rispetto al costo presunto di un milione e 600.000 euro.
Sulla situazione generale e sui problemi della Federazione si è quindi soffermato il direttore Claudio Vallorz, dopodiché Fabio Stancher ha parlato in dettaglio del settore della commercializzazione, prima dell’intervento conclusivo del presidente Mauro Fezzi.
Da quest’ultimo, l’invito alla massima coesione ed alla partecipazione attiva dei soci, oltre alla presentazione delle maggiori novità previste dalla bozza di revisione dello Statuto, che sarà sottoposta all’attenzione dell’assemblea generale prevista a Trento in maggio. In chiusura, due dati sulla consistenza del patrimonio zootecnico di Fiemme e Fassa: 4.790 capi bovini (164 aziende), 2.550 ovi-caprini (134 aziende), 564 equini (193 aziende), oltre a nove greggi vaganti con oltre 4.000 capi. E poi si dice che qui si vive solamente di turismo.