Anche Ziano di Fiemme fa la conta dei danni
Se ne parla poco in questi giorni post alluvionali, ma tra le aree più colpite della valle di Fiemme c’è sicuramente anche il Comune di Ziano, letteralmente invaso dall’acqua nel pomeriggio e nella serata di lunedì scorso, specialmente nella zona verso il Lagorai.
Difficile, come sottolinea il sindaco Fabio Vanzetta, calcolare i danni, che sono comunque ingentissimi, nonostante che l’amministrazione, vista la mala parata, avesse fatto convergere in zona, ancora lunedì pomeriggio, alcuni escavatori nel tentativo di togliere fango e materiale vario già ammucchiato lungo i rivi (Sadole, Gazolin, Castelir e Valaverta) che ad un certo momento, data la violenza della pioggia, sono letteralmente scoppiati, portando a valle una mole impressionante di acqua e detriti.
Particolarmente colpita la frazione di Roda, con il rio Sadole trasformato in un vero e proprio torrente in piena che ha occupato la strada principale, invadendo garage e scantinati delle abitazioni, oltre all’Hotel Nele, letteralmente distrutto nella parte interrata, occupata da saune, docce, sala giochi, piscina e cantine, assieme al vicino residence ed alla abitazione di famiglia, con danni ingentissimi, quantificabili in non meno di un milione di euro.
L’albergo comunque, come ci ha confermato il titolare Diego Zorzi, è rimasto intatto nella parte fuori terra e riaprirà per Natale, sperando di poter recuperare qualche macchinario sommerso dall’acqua.
Lungo i rivi della costa sud orientale del paese, trasformati in torrenti impetuosi, ogni tentativo di contenere la furia delle acque è risultato vano, sono saltati ponti e briglie e tutta la zona è stata letteralmente invasa, mentre, come era prevedibile, si è ovunque scatenato il panico e la gente ha assistito impotente all’evolversi dei fatti, pur cercando, per quanto possibile, di limitare i danni.
Molti i danni nelle zone boschive, con migliaia di abeti schiantati dalla violenza del vento anche lungo la statale 48 e nelle zone a ovest del paese (non è stato ancora possibile quantificarne l’entità) e le strade di bosco invase da frane e smottamenti, quindi non percorribili.
La tromba d’aria ha danneggiato i tetti di diverse abitazioni, specialmente presso la frazione di Zanon, mentre l’acqua ha allagato, oltre ai garage di molti condomini alla Roda, anche l’area industriale di Ischia. Per oltre 24 ore, il paese intero è rimasto privo di corrente elettrica, con comprensibili disagi per tutta la popolazione e per le aziende.
Straordinario il lavoro dei Vigili del Fuoco, rimasti impegnati consecutivamente per quattro giorni e quattro notti, con un’abnegazione ammirevole e da segnalare.
«A loro - dice il sindaco Fabio Vanzetta - va la gratitudine di tutta la comunità, così come a tutti i volontari che si sono messi a disposizione, dimostrando uno spirito solidale da additare ad esempio. Per fortuna, nessuno si è fatto male, nonostante la gravità di eventi eccezionali. Dopo l’alluvione del 1966, determinati interventi erano stati fatti, ma le opere hanno tenuto fino a quando è stato possibile. Ora bisogna rimboccarsi le maniche e riprendere in mano la situazione, integrando e potenziando ulteriormente determinati interventi».
Da subito, i mezzi e gli operai disponibili si sono messi al lavoro per mettere quanto meno in sicurezza le abitazioni periferiche, risistemare i corsi d’acqua (l’alveo del rio Sadole è letteralmente sparito) e garantire l’apertura delle strade boschive, anche se in questo momento, ricorda il sindaco, è difficile trovare personale, vista la gravità della situazione che interessa tutta la valle.
Poi ovviamente bisognerà porre mano a tutto il resto. Ed anche qui, come un po’ dappertutto, ce ne sarà sicuramente per anni.