La Fondazione Stava e il ruolo di sentinella per la sicurezza delle discariche di miniera
Assieme all’impegno per l’informazione, la formazione e la memoria, il problema della gestione in sicurezza delle discariche di miniera è uno degli temi sui quali maggiormente si è concentrata nel corso del 2018 l’attività della Fondazione Stava 1985 Onlus. Se ne è parlato nell’ambito del rinnovato consiglio di amministrazione riunitosi di recente a Stava per la sua prima adunanza.
Il consiglio, composto daGraziano Lucchi, Carlo Dellasega, Clemente Deflorian, Massimo Cristel, Elena Ceschini, Roberto Fanton, Alan Barbolini, Maria Elena Gianmoena, Sonia Salvador e Alberto Volcan, ha riconfermato Graziano Lucchi e Carlo Dellasega negli incarichi rispettivamente di presidente e vicepresidente vicario.
Presidente del collegio dei revisori dei conti è stato nominato Andrea Varesco che è affiancato nell’incarico da Giorgio Zorzi e Iosella Zorzi.
Il luogo principale dell’informazione, della formazione e della memoria è il Centro di Documentazione a Stava che ha visto nel 2018 oltre 6.200 visitatori, 1.300 dei quali organizzati in gruppi provenienti da Scuole e Università senza contare gli escursionisti che hanno percorso in autonomia il Sentiero della Memoria sul Monte Prestavèl. A causa dei danni provocati dal maltempo di fine ottobre, il Sentiero sarà percorribile solo in parte nella prossima estate.
Dieci studenti delle Scuole superiori della valle sono stati coinvolti in un progetto di formazione che li ha visti poi impegnati nel tempo libero per accogliere i visitatori del Centro e per aggiornarne l’archivio multimediale. La Fondazione è intervenuta inoltre con propri relatori presso attività formative con approfondimenti che, muovendo dall’esperienza di Stava, toccano le tematiche della responsabilità individuale e d’impresa e del corretto utilizzo del territorio.
I consulenti scientifici della Fondazione si sono concentrati per parte loro sulle nuove tecniche di trattamento del materiale di scarto delle lavorazioni minerarie per renderlo più sicuro e a ridotto impatto ambientale. Hanno affrontato questo argomento nel corso di una conferenza organizzata dal Canadian International Resource Development Institute per conto del United Nations Environment Program, con un contributo al convegno internazionale «Geosciences for the environment, natural hazard and cultural heritage» di Catania e nell’ambito di una conferenza presso Teck Resources a Vancouver in Canada.
A questi interventi dei consulenti scientifici si sono aggiunti un sopralluogo del presidente e del vicepresidente agli impianti per il trattamento dei fanghi residuati dalla lavorazione dell’oro di Buffelsfontein e una relazione sui fatti di Stava presso la Direzione della società Harmony Gold Mining a Randfontein vicino a Pretoria in Sudafrica.