Bivaccava in auto da 15 giorni Infreddolito e confuso: soccorso
È stato un delicato intervento di «salvataggio» quello condotto ieri, a Moena, da parte della Polizia locale della val di Fassa. Gli agenti hanno soccorso un uomo che da un paio di settimane viveva, al gelo e in condizioni sempre più difficili, in un’auto ferma e parzialmente coperta dalla neve. In pieno inverno in val di Fassa trascorrere la notte all’addiaccio significa rischiare di morire assiderati.
Ad allertare la polizia locale è stata una donna residente a Moena. Da giorni aveva notato il giovane che utilizzava un’utilitaria, con il parabrezza rotto, come precario bivacco. Con il trascorrere dei giorni le condizioni di vita del giovane si sono fatte sempre più difficili. Così la donna ha, saggiamente, deciso di chiamare la polizia locale. Gli agenti intevenuti sul posto, in contatto con il comandante Gianluca Ruggiero, hanno dovuto affrontare una situazione anomala, almeno nelle nostre valli. Con cautela hanno avvicinato quell’uomo, infreddolito e dall’aria deperita, cercando di tranquillizzarlo. Dopo aver guadagnato la fiducia dello sconosciuto, gli ufficiali di polizia giudiziaria Iurghen Chiocchetti e Francesco Giura hanno cercato di capire come mai si fosse rifugiato nell’auto, sotto la neve.
L’uomo è stato identificato. È di origini abruzzesi e ha 42 anni. La polizia locale ha scoperto che si era allontanato volontariamente da casa in auto una ventina di giorni fa. L’automobile ha avuto un guasto, ma il conducente non aveva i soldi per riparare il mezzo. Non aveva neppure il cellulare per avvisare la madre. E così, in stato confusionale, si era ridotto a «vivere» in auto, al freddo e con cibo scarso. Gli agenti lo hanno convinto a salire su un’ambulanza per essere visitato (e rifocillato) all’ospedale di Cavalese. Il suo caso è stato segnalato anche al locale Centro di salute mentale.