Ricatta l'amico: «Dico che sei gay» e lo costringe a pagare Denunciato per estorsione e furto
È stato costretto dall’amico a pagare per ottenere il suo silenzio: 250 euro come prima tranche affinché non venissero rivelate alla famiglia le sue frequentazioni.
Nel caso accaduto in val di Fiemme nei giorni scorsi - e che ha portato alla denuncia di un uomo per estorsione e furto - la vittima è un trentenne, un giovane molto riservato che desidera tenere per sé e condividere con pochi altri le questioni di cuore.
Nulla di riprovevole nella sua scelta di dedicare il tempo libero ad una determinata cerchia di amicizie, anzi. Ma il fatto che si trattasse di frequentazioni intime con persone dello stesso sesso ha spinto un suo amico (ora ex amico) a minacciarlo per ottenere in cambio del denaro. Una condotta che per il codice penale altro non è che estorsione.
La pattuglia del radiomobile della compagnia di Cavalese è intervenuta domenica sera, su richiesta della centrale unica dell’emergenza; al numero “112” si era infatti rivolto il trentenne, spiegando di essere stato derubato da un conoscente. I militari del radiomobile hanno subito raggiunto la vittima.
Il trentenne ha raccontato che, sotto minaccia di un suo conoscente, la notte prima era stato costretto a prelevare 250 euro con il bancomat ed a consegnare la somma all’estortore. Quest’ultimo, presente all’operazione allo sportello automatico della banca, si era poi impossessato della tessera bancomat con l’intenzione di eseguire un successivo prelievo dopo la mezzanotte, avendo sforato il massimale di 250 euro al giorno. Nel corso della giornata di domenica si erano poi ripetute le minacce. Il trentenne, impaurito ed esasperato, ha dunque deciso di chiamare la centrale unica dell’emergenza chiedendo l’aiuto dei carabinieri. I militari, dopo aver raccolto la denuncia della vittima, si sono rivolti alla persona che, secondo quanto riferito, si sarebbe impossessata dei soldi e del bancomat.
Alla richiesta di consegnare la tessera della banca, l’estortore non si è tirato indietro, confermando di fatto il racconto della vittima. Nei suoi confronti è scattata la denuncia per i reati di estorsione e di furto.
Il trentenne grazie ai carabinieri è tornato in possesso del suo bancomat ed è stato anche risarcito dei 250 euro da un familiare dell’uomo denunciato.