A cena da coppia di amici palpeggia le loro figlie: ha patteggiato due anni
In vacanza in valle di Fiemme, approfittava degli inviti a cena di coppie di amici per commettere atti sessuali sulle figlie minorenni. È un’accusa pesante ed odiosa quella che la procura di Trento contestava ad un 48enne mantovano, dipendente pubblico, che nei giorni scorsi ha patteggiato due anni di reclusione per violenza sessuale a detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio.
A contenere la pena finale ha contribuito il fatto che l’imputato, di sua spontanea volontà, abbia seguito un percorso psicoterapeutico e offerto 20mila euro alle famiglie delle due giovani parti lese (una però ha rifiutato il risarcimento).
Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe più volte messo le mani addosso ad alcune bambine, due in particolare, figlie di amici con i quali trascorreva le vacanze in montagna in val di Fiemme. Fatti che sarebbero venuti a galla nel gennaio scorso quando una delle ragazzine, una 12enne anche lei mantovana, trovò la forza di raccontare ai genitori i palpeggiamenti cui il 48enne la costringeva. Un crescendo di approcci che nel corso degli anni si era fatto sempre più pesante. L’ultimo abuso sessuale risaliva alla notte di capodanno quando, durante il cenone, l’imputato aveva palpeggiato pesantemente una ragazzina di 12 anni. Non pago, avrebbe mostrato a lei e ad altri ragazzini degli spinelli di marijuana offrendo loro anche qualche tiro. Alla 12enne avrebbe inoltre dato una sorta di appuntamento una volta tornati a Mantova. Lo scorso mese di luglio il 48enne era stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari, misura revocata circa un mese fa.
Tra le pene accessorie applicate dal giudice c’è l’interdizione perpetua dell’imputato da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado.