Di cosa hanno discusso all’assemblea della Regola Feudale di Predazzo
Dai molti lavori forestali al problema del bostrico nelle foreste, ma anche i rapporti con le società degli impianti per il bacino di Tresca. E poi l'attacco di Bruno Bosin
PREDAZZO. Dopo il forzato rinvio del 2020, a causa dell'emergenza sanitaria, ha potuto essere convocata domenica scorsa l'assemblea annuale dei"Vicini" della Regola Feudale di Predazzo, riuniti presso l'ottagono comunale del "Baldiss".
Erano presenti in 110 dei 389 residenti in paese (in totale gli aventi diritto, a fine dicembre scorso, erano 754, dei quali 327 residenti in Italia e 48 all'estero) ed hanno seguito con attenzione la relazione del regolano Guido Dezulian e del presidente del collegio dei revisori dei Conti Giacomo Boninsegna relativamente ai due rendiconti di gestione degli ultimi due anni, dopo un doveroso minuto di raccoglimento nel ricordo dei 25 "Vicini" deceduti.
Una panoramica ampia e dettagliata quella del Regolano sulle ultime due annate, purtroppo condizionate dagli effetti disastrosi della tempesta Vaia del 30 ottobre 2018 e dalla necessità di far fronte ai gravissimi danni causati al patrimonio boschivo (circa 130.000 metri cubi di legname schiantato), alla viabilità forestale, ai corsi d'acqua, ai baiti ed alle malghe. In due anni comunque, ha ricordato con soddisfazione Dezulian, riconoscendo anche il notevole impegno del suo predecessore Alberto Felicetti, alla guida dell'ente storico del paese fino all'anno scorso, sono stai recuperati circa 40.000 metri cubi di legname da sega, biomassa compresa, e ne sono stati assegnati altri 60.000 che si conta di raccogliere entro i prossimi due anni, assieme ad altri 10.000 da assegnare entro il 2021.
Purtroppo, c'è da considerare la pesante invasione del bostrico, il parassita che colpisce l'abete rosso e che sta determinando la perdita di parecchio patrimonio boschivo.
I cantieri forestali del 2020 sono stati quelli di "Piai", "Valsorda-Sas Canalin", "Via Nova", "Coste-Canzoccoli", "Mezzavalle-Praconè" (con il volume legnoso più grande, pari a circa 37.000 metri cubi) e "Scarsèr". Un altro settore importante ha riguardato i cantieri stradali per il ripristino della viabilità forestale, a proposito della quale il regolano ha ricordato i contributi garantiti dalla Provincia di Trento fino al 100% dei costi sostenuti, pari a 480.000 euro, senza dimenticare la strada di Valsorda, eseguita in regia diretta dall'Ufficio Distrettuale delle Foreste di Cavalese, diretto da Bruno Crosignani, ed il piazzale di Mezzavalle, per lo stoccaggio delle "bore", realizzato dal Servizio Foreste. I cantieri hanno riguardato la traccia dell'acquedotto di Maso Coste, le strade "delle Coste", di "Tof de Vena", per Valsorda, di "Costa delle Zigolade"e delle "Prese", le piste di esbosco "Le Buse" e "Pian del caval", la pista "Mezzavalle-Fosc", i sentieri "Forno di Moena-Bivacco Latemar", per "Pelenzana via "Sacina" e "Val Grande-Vardabe", per i quali hanno garantito un fondamentale contributo anche i volontari del paese, accanto ai dipendenti della Regola.
Fondamentali inoltre i cantieri per la sistemazione degli alvei del "Ruf de Valorca" e del "Ruf dal Pis", con lavori appaltati dal Comune, mentre la Provincia ha eseguito i lavori di protezione, con barriere paramassi, della strada provinciale.
Significativi infine i progetti, non ancora avviati, per la sistemazione di Malga Sacina, del "Bait del Campigol Vece" e del "Bait de Van de Pelenzana", strutture gravemente danneggiate tre anni fa.Altri sei cantieri, per la raccolta di legname, sono stati aperti quest'anno in diverse zone, con una eccezionale mole di lavori, per altro in parte già ultimati, mentre entro il 2021 si pensa di concludere tutti i cantieri stradali.
In primo piano anche gli investimenti per la conservazione e la miglioria del patrimonio, presso Malga Gardonè, la "fitarècia" di Zaluna, la Villa Feudale, il rifugio Passo Feudo, la Casa della Sede, il Maso Coste, interamente recuperato dopo l'incendio del 29 giugno 2019, con una spesa di 195.000 euro interamente coperta dall'Itas Assicurazioni. L'edificio è ancora chiuso, causa Covid. Si spera di poterlo riutilizzare come per il passato, a partire dal 2022 Il regolano ha ricordato anche lo spostamento dello storico "Capitel del Cristo" (la pratica è in corso), i rapporti con le società Latemar e Itap per il nuovo bacino di "Tresca".
Per gli aspetti culturali, in particolare l'appuntamento con la conferenza annuale che sarà recuperato entro l'anno, il Premio "Romano Gabrielli Fuga" (un premio in denaro derivante dall'eredità di un "Vicino", annualmente destinato alle associazioni del paese e l'anno scorso assegnato alla Casa di Riposo San Gaetano), con un commosso ricordo anche dell'avvocato Cesare Trebeschi di Brescia, per decenni consulente della Regola, scomparso di recente.
Ringraziando infine l'ex custode forestale Piergiorgio Felicetti (sostituito da Massimiliano Gabrielli) e l'ex dipendente Riccardo Demartin (al posto del quale è stato assunto Daniele Felicetti), entrambi in pensione dal 2019 e dal 2020. Subito dopo è seguita la relazione di Boninsegna, per conto dei revisori dei conti, anche questa particolareggiata in ogni dettaglio.
I bilanci (gestione boschiva, gestione immobili, gestione istituzionale, ammortamenti, assicurazioni, imposte e tasse e spese varie) hanno presentato nel 2019 entrate per 1.162.000 euro e spese per 967.000 e nel 2020 rispettivamente 868.780 euro in entrata e 706.769 di costi.
La polemica
Breve ma intenso, e per certo versi anche polemico, il dibattito, aperto dal duro intervento di Bruno Bosin (tra l’altro componente del Consiglio dei Probiviri), che ha annunciato il proprio voto contrario alle due relazioni, contestando una serie di decisioni, a suo dire non corrette, da parte sia del consiglio di amministrazione che del collegio dei revisori. In particolare ha contestato la destinazione del Premio Fuga all’acquisto, due anni fa, di piantine da piantumare, la mancata convocazione dell’assemblea ordinaria del 2020, la decisione di sospendere nel 2019 e cambiare nel 2020 le tradizionali “regàlie” (non più denaro ma legna da ardere o biglietti per gli impianti Latemar), giudicata illegittima perché in contrasto con la norma statutaria, e la procedura relativa alla vendita di un terreno in località “Portèal”, anch’essa ritenuta non rispettosa dello Statuto. Tutte argomentazioni ed accuse alle quali hanno ribattuto il regolano Dezulian, l’ex regolano Felicetti e Boninsegna, rivendicando la correttezza delle decisioni adottate. Sulla gestione ed i costi del bacino di “Tresca” ha chiesto lumi Giuseppe Gabrielli “Batèla”, mentre ha giudicato non corretta la gestione del Premio “Romano Fuga” Luciano Defrancesco “Martinol”. Al momento del voto, con Bosin hanno votato contro anche Defrancesco e Massimo Dellasega, quest’ultimo senza motivazioni.