Burrasca nella Magnifica Comunità, si dimettono tutti i membri del Collegio di controllo
L’organo di controllo, presieduto da Dallasega, accusa lo scario e i regolani: «Non veniamo messi nelle condizioni di controllare, gli atti andrebbero fatti conoscere tempestivamente». E invece...
VAL DI FIEMME. Cosa ci sta a fare un organismo di controllo se non viene messo nella condizione di controllare? E allora tanto vale mandare tutto per aria.
Il Collegio di controllo della Magnifica Comunità di Fiemme si dimette, mandando "in crisi" il Consiglio dei Regolani che oggi si riunisce per decidere il da farsi.
«Non vogliamo anticipare nulla - dice lo scario Renzo Daprà, che deve gestire questo addio forse prevedibile - Alla stampa faremo sapere con un comunicato. Noi non possiamo che prendere atto delle dimissioni. Provvederemo a sostituire i componenti dell'organismo».
Ma se, dal punto di vista formale, tutto si risolve con una tratto di penna e qualche firma in fondo ad un documento, nei fatti le implicazioni "politiche" non sono poche.
Nell'atto di dimissioni del collegio - composto da Carlo Dellasega (presidente), Stefania Defrancesco (vice), Elisa Degiamberto, Chiara Luchini e Fabio Partel - si fa riferimento ad una serie di mancanze del Consiglio dei Regolani, che si sarebbero ripetute nel tempo: una "recidiva" che alla lunga avrebbe portato l'organismo preposto alle verifiche delle azioni della Magnifica a gettare la spugna.
Il documento di addio è l'epilogo di una telenovela che si è trascinata per più di un anno. Lo scorso giugno il collegio scriveva: «Essendo ormai giunti a metà del 2021 e, tenendo conto anche del tempo necessario al Collegio per esaminare i due documenti, sia l'analisi della relazione generale sullo stato della Comunità (riferita al 2020) che le previsioni programmatiche (relative al 2021) rischiano di diventare un esercizio tardivo e pertanto di scarso significato sia per il Collegio che per il Consiglio dei Regolani che potrebbe aspettarsi eventuali osservazioni».
Il Consiglio dei regolani - oggi guidato dallo scario Daprà - stando all'atto di accusa del gruppo di controllo presieduto da Dellasega, sarebbe venuto meno ai suoi doveri di comunicazione. In realtà non ci sono limiti temporali tassativi da rispettare, tuttavia, secondo il collegio dimissionario, «appare intuitivo che se quest'organo comunitario deve esaminare i documenti e può presentare specifiche osservazioni da sottoporre al Consiglio dei Regolani, le stesse, per non essere prive di significato, debbano essere il più tempestive possibile».
La polemica - fa notare qualche attento osservatore delle dinamiche fiemmesi - si innesta in un periodo molto particolare: a fine 2022 si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio dei Regolani, in seno al quale viene scelto lo scario.
Si dice che questo scontro è la cartina di tornasole dello stato di salute della Magnifica e in valle c'è chi vederebbe di buon occhio la scalata di Dellasega - che è di Castello Molina e che vanta un'esperienza pluridecennale alla direzione della Cooperazione - della Magnifica. Non mancano insomma i sostenitori di una candidatura alla carica di scario dell'attuale presidente, dimissionario, del collegio di controllo.
Troppo presto per dire cosa accadrà, visto che siamo solo a febbraio e visto che per diventare scario prima si deve diventare regolano (la carica che è stata finora di Filippo Bazzanella).
Fantapolitica o FantaMagnifica, verrebbe da dire. Intanto a tenere banco è il litigio a distanza su rapporti istituzionali tra chi amministra e chi deve controllare chi amministra.
Nel plico, contenente le dimissioni del Collegio, si fa riferimento ad una serie di questioni aperte. Si fa riferimento anche al fiore all'occhiello della storica istituzione fiemmese: la Segheria, «controllata al 100% e sottoposta all'attività di direzione e coordinamento dell'ente e la società di gestione del patrimonio immobiliare».
«Nessuna informazione si rinviene nella relazione sul punto e le richieste di integrazione sono state disattese» si legge nella lettera protocollata il 7 febbraio. In mezzo ci sono poi quelli che il collegio considera sgarbi istituzionali. «Dispiace - si legge - che lo scario scriva che il Consglio dei Regolani ritenga le affermazioni del Collegio di Controllo "gravi, offensive e prive di fondamento"».