Marmolada, il racconto del soccorritore: «scesi sulla valanga col verricello, c'erano 4 persone, una intubata sul posto»
Dimitri De Gol, del Soccorso alpino veneto, tra i primi ad arrivare sul posto: «Abbiamo dovuto percorrere tutta la valanga per individuare le persone che ritenevamo potessero avere più bisogno»
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CANAZEI. "Una situazione inusuale. Un evento che non era mai visto in queste zone: così tante persone coinvolte e la vastità di superficie da dover andare a scandagliare e su cui lavorare. Abbiamo individuato subito, al nostro arrivo, il rischio residuo che c'era a monte per dare un minimo di informazione ai soccorritori che stavano lavorando più in basso e poi abbiamo dovuto percorrere tutta la valanga per individuare le persone che ritenevamo potessero avere più bisogno di altre. E su queste ci siamo concentrati in particolare con il nostro elicottero ed il Falco della provincia di Belluno".
Dimitri De Gol, tecnico bellunese di elisoccorso del Soccorso alpino del Veneto, è stato uno dei primi a raggiungere la zona del disastro domenica e racconta all'Ansa che cosa ha visto. "Ci siamo concentrati in una zona dove c'erano quattro persone, delle quali due sono finite in rianimazione a Belluno e una è stata intubata dal nostro equipaggio e portato all'ospedale di Treviso e una signora di cui il medico non ha potuto fare altro che constatare, purtroppo, il decesso. Abbiamo composto la salma e l'abbiamo trasportata qui a Canazei", prosegue De Gol.
"Noi siamo stati calati con il verricello perché abbiamo operato in un canalino sulla sinistra, guardando la valanga dal basso, dove appunto per la ripidità i corpi erano rimasti più in superficie quindi non sono stati completamente sepolti. Abbiamo poi predisposto quei minimi presidi di sicurezza dove poter poi agganciare il personale che lavorava in zona per poi fare l'intervento sanitario sui feriti", conclude il soccorritore.