Incendio alla stalla di Daiano, il fuoco partito dai pannelli solari, per fortuna gli animali erano fuori
Il rogo alla fattoria Dagostin, limitato dalla oculata scelta dei materiali costruttivi, domato con perizia dai vigili del fuoco accorsi in breve tempo
DAIANO. Per fortuna, gran parte delle novanta vacche erano al pascolo nei prati attorno alla stalla della famiglia Dagostin: quando, alle 11.30 di martedì 29 maggio, le fiamme hanno iniziato ad avvolgere il tetto della struttura, in località maso Pozzal a Daiano, in Val di Fiemme, Emanuele, con il padre Mario e i loro collaboratori, sono riusciti velocemente a portare in salvo la femmina gravida e i sette vitellini che erano all'interno.
Nessuno dei capi dell'azienda zootecnica di famiglia è morto nel rogo, dunque, anche se ripartire per i Dagostin non sarà cosa facile: l'incendio ha infatti devastato la stalla, causando danni per centinaia di migliaia di euro, anche perché ad andare distrutto è stato anche l'impianto fotovoltaico.
Secondo una prima ipotesi pare che il rogo possa essere partito proprio dai pannelli, con le fiamme che hanno rapidamente avvolto 2.000 metri quadrati di copertura, danneggiando irreparabilmente anche gli spazi in cui vengono custoditi gli animali.
Dopo la chiamata al 112 - partita dai titolari che si sono subito prodigati, come detto, per mettere in salvo gli animali e per cercare di arginare per quanto possibile l'avanzata delle fiamme - a maso Pozzal sono subito intervenuti i vigili del fuoco volontari del corpo di Daiano, ma data l'estensione del rogo sono stati subito allertati anche i corpi di gran parte della vallata: Carano, Cavalese, Varena, Predazzo, Castello di Fiemme e Tesero, coordinati dall'ispettore dell'unione distrettuale di Fiemme Stefano Sandri, mentre da Trento sono saliti i vigili del fuoco permanenti.
L'incendio è stato domato verso le 12.30, dopodiché è iniziato il complesso lavoro di messa in sicurezza della struttura, con lo smassamento e la rimozione del materiale ancora fumante per evitare che potesse alimentare nuovi focolai.
Come hanno sottolineato i vigili del fuoco, l'avvedutezza dei titolari nella scelta dei materiali e della tipologia della costruzione dello stabile ha permesso di contenere i danni: sia per quel che riguarda la copertura che le opere in muratura, il rogo ha risparmiato tutto ciò che sorgeva nei locali adiacenti alla stalla.
Le decine di vigili del fuoco che sono intervenuti hanno potuto contare su "alleati" strutturali importanti per poter salvare il fienile, gli uffici dell'azienda agricolo-zootecnica e soprattutto l'abitazione della famiglia Dagostin: tutti spazi che al termine dei necessari e scrupolosi accertamenti portati a termine nel pomeriggio da parte dei vigili del fuoco, sono stati dichiarati pienamente agibili.
Nella sfortuna, l'incendio si è verificato ad ogni modo in un momento in cui le conseguenze per l'operatività dell'azienda della famiglia Dagostin potranno essere limitate, come ha spiegato Mario Dagostin: «Tra una decina di giorni dovevamo comunque portare le manze in alpeggio, al Lavazè, in modo che avremo il tempo e lo spazio per poter cercare subito di partire con i lavori di ripristino della stalla, non appena potremo farlo».
Fino al trasferimento al passo che collega i territori fiemmesi con quelli altoatesini della Val d'Ega, almeno una cinquantina dei capi della famiglia Dagostin sarà ospitata in una stalla di colleghi allevatori, a cui è andata la gratitudine della famiglia vittima dell'incendio: «SI sono subito mobilitati per darci una mano, dobbiamo ringraziarli», ha spiegato Mario Dagostin.
Gratitudine è stata espressa nei confronti dei vigili del fuoco permanenti e volontari da parte di Mattia Zorzi, vicesindaco di Ville di Fiemme e responsabile per la circoscrizione territoriale di Daiano: «Come sempre hanno saputo essere determinanti nel limitare i danni di un incendio che poteva davvero distruggere l'intera struttura. Siamo vicini come amministrazione alla famiglia Dagostin, a cui assicureremo il nostro supporto»