Urbanistica / Paese

Come cambiare Canazei: il Comune prepara la rivoluzione in Pian de Pareda

Il Documento di fattibilità dell’architetto Fusari per tutta la zona fra impianti, campeggio e Doladondes: una sistemazione da 40 milioni di euro ma con diverse ipotesi

di Giorgia Cardini

CANAZEI. Ha preso forma la scorsa settimana in consiglio comunale il progetto di possibile "sistemazione e valorizzazione" di Pian de Parèda, la vastissima area situata tra il centro di Canazei e il torrente Avisio, ora adibita in parte a parcheggio pubblico e in parte a campeggio, nella quale si trovano anche la stazione di partenza della cabinovia Belvedere, la scuola di sci Canazei Marmolada e il centro acquatico Dolaondes.

Ma più che di sistemazione e valorizzazione si deve parlare di rivoluzione perché, se il Comune dovesse portare avanti le alternative proposte dall'architetto Davide Fusari di Comano Terme, incaricato di redigere il Docfap, ossia il Documento di fattibilità delle alternative progettuali, tutta la zona cambierebbe radicalmente aspetto.

Ciò che balza subito all'occhio sono i costi davvero imponenti dell'operazione, che potrebbe assorbire nel tempo fino a 40 milioni (calcolati ai prezzi attuali), per cui già nella delibera approvata all'unanimità si parla di un possibile partenariato pubblico privato.

Il programma di riqualificazione di una zona certamente strategica e determinante per l'immagine della località fassana, che si estende dalla rotatoria che congiunge la statale 48 delle Dolomiti con la statale 641 di passo Fedaia, fino al torrente Antermont, è condizionato dalla futura costruzione della circonvallazione di Campitello-Canazei e della nuova pista ciclabile. Ora, quindi, ci sono solo mere ipotesi nel Docfap di cui il consiglio ha "preso atto". Vediamo dunque cosa prevedono.

Scenario 1: una nuova strada libererebbe lo spazio antistante la stazione di partenza della funivia e un parco attrezzato correrebbe lungo l'Avisio, integrandosi a una nuova terrazza attorno al Dolaondes e a una nuova area camper con suolo permeabile.

Scenario 2: prevede nel disegno complessivo una strada interrata, assicurando continuità tra gli spazi aperti e mobilità dolce. A raso sarebbe mantenuto solo un percorso destinato ai residenti con limite 30 kmh e al servizio di trasporto pubblico; l'area camper sarebbe fatta vicino alla rotatoria.

Scenario 3: insieme alla viabilità interrata, prevede un hub intermodale per la mobilità pubblica direttamente connesso con un parcheggio multipiano e la stazione funiviaria.

Le tre differenti ipotesi hanno in comune una serie di interventi, divisi per ambiti. L'ambito A riguarda la sistemazione dell'area del centro acquatico e della scuola di sci: qui l'architetto Fusari ha previsto un parcheggio coperto, con sistemazioni esterne e nuovi arredi, per un costo totale ipotizzato di 5,4 milioni.

L'ambito B disegna un parco attrezzato, un laghetto artificiale e un padiglione bar con un preventivo di spesa di 2,6 milioni di euro.

L'ambito C riguarda la futura area di sosta dei camper (con 50 stalli) vicina alla rotatoria per 1,5 milioni. Tirando una somma, solo per questi tre primi interventi siamo già intorno ai 10 milioni di euro.

Ma è l'ambito D quello più impegnativo, con tre scenari alternativi: il primo, mantenendo la strada a raso, è quello che prevede un parcheggio interrato da 11,2 milioni, una piazza da 1,6 milioni e un edificio polifunzionale con spazi per eventi, negozi e uffici da 4,2 milioni. Totale, 25,7 milioni. Il secondo ripropone le stesse cose, più o meno, ma con viabilità interrata (1,5 milioni) e un aumento di costi a 29,2 milioni. Infine, lo scenario 3 aggiunge alle opere dette anche l'hub intermodale con una stazione degli autobus (2,6 milioni): totale costi 28,1 milioni.L'amministrazione lo sa: tra circonvallazione, accordi coi proprietari e ricerca finanziamenti, la strada è lunga.


 

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