Fassa / Turismo

In Val San Nicolò, tra i boschi, un nuovo bacino per innevare tutto il Buffaure

Il progetto dell'invaso a Pians de l'Ancòna, al via l'iter di variante al Prg di Sén lan perché le aree ora sono a bosco e pascolo. La capacità sarà di 70-80.000 metri cubi e la società punta a sostituire la seggiovia per Col de VaIvacin con una cabinovia

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di Giorgia Cardini

SAN GIOVANNI DI FASSA. In Val San Nicolò, ai margini della pista "Panoramica" lunga 5,5 km che scende dal Buffaure verso Pozza di Fassa, la società Funivie Buffaure spa punta a realizzare l'invaso che dovrebbe darle la certezza di poter aprire sempre tutti i tracciati a inizio dicembre. Che nevichi o no.Sarà un bacino capace di contenere 70-80.000 metri cubi di acqua, ispirato ad altri "laghetti" già realizzati in varie località sciistiche (come Montagnoli, a Madonna di Campiglio), ricavato in un'area ora a bosco e pascolo che si trova a Pians de l'Ancòna, sopra la malgae la chiesa del Crocifisso.

Anche se è ancora in una fase di massima - spiega il direttore delle Funivie Buffaure, Tiziano Rasom - il progetto ha iniziato due giorni fa il cammino che dovrebbe portare alla sua realizzazione a partire dal 2026. L'iter riguarda il cambio di destinazione urbanistica dei terreni scelti per la collocazione dell'opera: le particelle fondiarie 2351, 2352 e 2482 di proprietà dell'Asuc di Pozza di Fassa (che ha dato una propria disponibilità di massima sul progetto, specifica il direttore): il 21 agosto il Comune di San Giovanni-Sén Jan ha pubblicato l'avviso preliminare di avvio del procedimento di variante puntuale al Prg per l'ampliamento dell'area sciabile, secondo quanto previsto dall'articolo 39 comma 1 e dall'articolo 37 comma 1 della legge provinciale 15/2015.

L'idea è quella di estendere il perimetro dell'area sciabile a sud verso il rio San Nicolò, vicino all'opera di presa da cui già le Funivie derivano l'acqua di cui hanno bisogno per innevare le piste, realizzando appunto il bacino di cui si è detto.

Entro un mese dalla pubblicazione, ossia entro il 20 settembre, chiunque potrà presentare «proposte non vincolanti - recita l'avviso - ai fini meramenti collaborativi, coerenti con l'oggetto della variante, e pertanto non vincolanti per l'amministrazione comunale».Tornando al progetto, il direttore Rasom spiega che l'area individuata è stata scelta dopo aver preso in considerazione varie ipotesi alternative e che la parte a bosco interessata ha già cambiato volto negli ultimi anni a causa di Vaia e del bostrico. Insomma, quello che la società propone sarebbe un intervento di impatto limitato, per mettere in sicurezza le stagioni invernali (ora legate a finestre di freddo molto brevi) e dare al comparto del Buffaure anche un nuovo spazio a uso ricreativo estivo.

Se la variante al Prg avrà buon esito (dopo tutti i passaggi di rito, dall'adozione preliminare in consiglio comunale alla sua approvazione finale da parte della giunta provinciale), il progetto potrà essere perfezionato e sottoposto a screening ambientale, per vedere se sia necessario o meno una Valutazione d'impatto ambientale. Solo dopo (non prima del 2026) si parlerà di effettiva costruzione. L'ordine di grandezza dell'investimento, specifica Rasom, è ora di 5-6 milioni di euro. L'opera fa parte di un piano di investimenti ambizioso: mentre nel 2023 si è partiti con la variante alla pista "Panorama" (che dovrebbe essere pronta per la prossima stagione), ora si punta anche sulla sostituzione della seggiovia quadriposto risalente al 1997 "Buffaure - Col de Valvacin" con una cabinovia, che farà aumentare la portata da 1.800 a 2.500 persone/ora.

Anche qui, siamo al progetto di massima e la società, a fronte di un investimento quantificato in 14-15 milioni di euro, intende partecipare al bando emanato in giugno dal ministero del Turismo, che ha messo a disposizione 230 milioni a livello nazionale per sostenere gli interventi di ristrutturazione, ammodernamento e manutenzione degli impianti a fune e di innevamento artificiale. Il passo successivo riguarda la ripresa in mano di un vecchio sogno, davvero impegnativo e delicato per molti aspetti: il collegamento con la skiarea Catinaccio, da Pera a Meida.

Ma, come ha chiarito il presidente Christian Lorenz in assemblea il 29 aprile scorso, non se ne parlerà prima di qualche bell'anno e (per motivi tecnici) di un altro importante rinnovo, quello della telecabina a sei posti Pozza-Buffaure.

[nelle foto, la pista Panorama e il rendering dell'invaso, elaborato per il progetto di massima]

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