A Caderzone mille disegni di bimbi in mostra fino al 20
Lo sguardo dei piccoli riserva tanta simpatia e parecchi guizzi di profondità, quando si presenta al mondo degli adulti: «Vorrei che la mia vita fiorisse come la tua chioma a primavera» è il pensiero di un bambino per un albero immaginario, «Gli alberi sono gli strumenti a fiato del vento» scrive un altro dentro la chioma verdissima appena uscita dalla punta delle sue matite colorate.
Sono solo un paio delle vette creative e poetiche dei bambini delle scuole del territorio del Parco Adamello Brenta, coinvolti dal Festival Mistero dei Monti nella creazione della mostra «Sua Altezza il bosco dei bambini. Mille alberi» un’ incursione colorata nell’immaginario dei bambini sul bosco esposta da domenica e per tutto il mese di agosto a Palazzo Lodron Bertelli, a Caderzone Terme: mille alberi colorati, disegnati da mille allievi delle scuole giudicariesi, danno forma a un intreccio di alberi e di pensieri scritti che portano nel bosco dove si gioca, si sogna, si inventa, si osserva, si fanno capriole e gioca a nascondino. La mostra è curata da Roberta Bonazza con il supporto scientifico e la collaborazione del Pnab, mentre la parte audiovisiva è di Luciano Stoffella. Si tratta di uno dei pre-eventi del Festival Mistero dei Monti, al via dal 6 al 20 agosto a Madonna di Campiglio.
«Vostre Altezze» è infatti il tema della XIV edizione della manifestazione che proprio con il bosco apre la sua esplorazione delle altezze: «Un tributo all’universo vegetale che ogni giorno in silenzio respira per l’intera umanità - illustra Roberta Bonazza, curatrice del Festival -: i grandi alberi sono sempre più patriarchi della natura e simboli del valore ambientale del pianeta. Gli alberi, soprattutto quelli di grandi dimensioni, hanno esercitato fin dai tempi antichi un fascino particolare sugli uomini che con loro hanno attraversato la storia, assumendo un significato culturale e simbolico che troviamo scritto in tutte le tradizioni dei popoli della Terra, e che si affianca al valore scientifico e di biodiversità».
Nasce così «Sua Altezza il Bosco» un percorso espositivo su tre sedi: a Caderzone Terme dove i bambini hanno detto la loro sul tema; a Carisolo, nella casa del Geo Park, ci sarà «Il bosco per la ricerca. Muoviamoci», un’esposizione di fotografie in bianco e nero e racconti a sostegno della ricerca per la cura della SLA curata da Roberto Besana, autore degli scatti con Cristiano Vassalli; infine al Paladolomiti di Pinzolo, dove la pittrice torinese Giovanna Davenia ha dipinto gli alberi monumentali del Pnab, «avamposti della vita», nella mostra «Il bosco monumentale. Grandi alberi, alti pensieri» dove le sue opere si affiancano al lavoro di ricerca e mappatura realizzato dal Parco e alle storie di uomini e donne che hanno intrecciato le loro vite con il bosco: Fabio Clauser, amministratore delle Foreste Casentinesi negli anni Cinquanta, che si oppose al taglio delle pregiate piante di Quota 900, salvando così i popolamenti più antichi e istituendo la prima riserva naturale integrale di Sasso Frattino; o la storia di Stefano Mancuso, una tra le massime autorità mondiali nel campo della neurobiologia vegetale, che ha confermato sulle basi di una accurata sperimentazione scientifica l’intelligenza dell’universo vegetale; e anche Julia Hill si ritrova nella mostra, «la ragazza dell’albero» che per 738 giorni è rimasta su una sequoia millenaria per difenderla dall’abbattimento.