CeDis, un anno d'oro
Il Consorzio Elettrico di Storo fa bilanci sempre migliori. Giorgio Rossi, il presidente confermato per il secondo mandato nella primavera scorsa. «Nel 2017 produrremo 11,3 milioni di chilowattora contro i 13,8 del 2016: il 20% in meno. In compenso faremo il 20% in più di utile: un milione e 200.000 euro prima delle tasse, contro il milione dell’anno scorso». Non serve avere la curiosità di un cronista da premio Pulitzer per chiedere dove stia il segreto. Rossi si concede una battuta: «Se piovesse, i risultati sarebbero esplosivi. Il CEdiS è una miniera d’oro: basta scavare e trovi le pepite». Poi si fa serio: «Siamo al terzo anno consecutivo di produzione sotto la media. Speriamo di non aver imboccato i biblici sette anni delle vacche magre!». Va bene, ma insistiamo: il segreto? «Sta nell’aver agito su tutte le leve a nostra disposizione: prima di tutto sulla distribuzione; poi sulle telecomunicazioni, settore quest’ultimo in continuo miglioramento grazie al progressivo aumento delle utenze allacciate». Occorre ricordare il progetto pionieristico (lanciato all’alba del terzo millennio) della fibra ottica, con un investimento multi milionario che mandò in difficoltà il Consorzio. Oggi si comincia a respirare, sebbene i numeri non siano ancora altissimi: 1.400 utenze telefoniche, 1.340 collegamenti Internet, 878 utenze televisive, 1.279 antennine fuori dal territorio del Consorzio. Rossi continua con le ragioni di un bilancio positivo, che per un uomo di impresa possono apparire banali, ma non lo sono considerati gli ultimi anni del CEdiS: «C’è il contenimento dei costi. Una leva fondamentale. Abbiamo abbattuto gli oneri finanziari: se i debiti verso soci ammontano a 3,9 milioni di euro, quelli verso le banche sono scesi a meno di 2 milioni». Un abisso rispetto al 2010-2011, quando i debiti avevano debordato, costringendo la vigilanza della Federazione della Cooperazione a chiedere alla giunta provinciale (ottenendolo) il commissariamento dell’azienda. E non è finita: «In tutto questo abbiamo addirittura un milione in cassa». Ciò detto, ecco due novità riguardanti il personale. Il direttore Emilio Cuomo ha deciso di rassegnare le dimissioni. L’ingegnere napoletano è a Storo da otto anni: è passato dal rigido inverno del commissariamento alla nuova primavera della risurrezione. Ora ha detto basta. In compenso arriva un nuovo direttore tecnico: è Massimo Pelanda, 47 anni, originario di Condino.