A Storo domani sera confronto a più voci sulla coltivazione del mirtillo
Può essere la coltivazione del mirtillo la nuova frontiera dell’agricoltura della valle del Chiese? A quanto pare la pensano così alcune organizzazioni, pubbliche e private, che convocano per domani sera alle 18 un incontro promozionale proprio per ragionare attorno alla possibilità di coltivare questo piccolo e saporito frutto del sottobosco.
Si tratta di Agri 90 (presso la cui sede, a Storo, si svolgerà l’incontro), insieme a Melinda (il Consorzio conosciuto per le mele, ma ora interessato pure ai piccoli frutti), di Sav (la Cooperativa lagarina che da qualche anno ha aperto, in collaborazione con la Famiglia Cooperativa, un negozio di prodotti agricoli a Storo) e del Bim del Chiese, il Consorzio dei Comuni che ha da qualche decennio un ufficio di piano agricolo con l’obiettivo di stimolare lo sviluppo di questa disciplina economica.
Il Bim, negli anni Novanta, si incaricò di raccordarsi con la facoltà di agraria dell’università di Padova per tipizzare il granoturco, ossia per farlo tornare alle caratteristiche originali dalle quali si era allontanato a causa del contatto con altri mais, che lo avevano (per dirla in soldoni) imbastardito.
Venendo al mirtillo, «Aspetti tecnici, pratici, economici della coltivazione sul nostro territorio». Questo in sostanza il tema dell’incontro, cui parteciperanno esperti della materia. La riunione è aperta non solo ai soci di Agri 90, ma a tutti coloro che fossero interessati alla possibilità di coltivare questo frutto.
Gli organizzatori fanno presente che la valle, in particolare il versante in destra Chiese, caratterizzato dalla piantagione a castagneto, da Lodrone e Riccomassimo fino alla val Daone, può essere interessata alla coltura del mirtillo, trattandosi di un terreno acido. «Fra l’altro – osservano – ha bisogno certamente di una manutenzione minore rispetto alla fragola». Come dire? «E’ un’occasione per fare domande e per conoscere. Tanto più che il piano agricolo del Bim del Chiese mette a disposizione finanziamenti per nuove iniziative. E questa della coltivazione del mirtillo può essere una nuova iniziativa in grado di dare reddito alle famiglie».
Sarebbe più corretto dire integrazione di reddito. E’ ciò che fanno la fragola e pure il granoturco. Infatti negli ultimi trent’anni nel Chiese (in particolare nella piana del basso Chiese) si è avuta una riscoperta dell’agricoltura, per merito principalmente del grano nostrano. Ci sono sì alcune grosse aziende, ma la caratteristica principale riguarda tanti piccoli produttori. Il confronto in termini di numeri fra la fragola ed il mirtillo è impietoso.
Dati 2016 (quelli del 2017 verranno forniti ai soci durante l’assemblea dei prossimi giorni) parlano di oltre 2.000 quintali di fragole e di una trentina di mirtilli. Quindi c’è ampia possibilità di sviluppo.
Fra gli organizzatori dell’incontro c’è Sav. La Cooperativa roveretana si è lanciata nel Chiese con una serie di iniziative in collaborazione con Agri 90, con la Famiglia Cooperativa e con la Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella. Una riguarda l’orto. Iniziative di successo. Il primo incontro, con sala strapiena, si è svolto nel mese di gennaio. Il prossimo è previsto per questa sera (dalle 18 alle 20, sempre nella sede di Agri 90) ed avrà per tema «L’arte dell’orto». Il tecnico Marcello Mattiazzo darà spiegazioni su quando piantare gli ortaggi per raccoglierli con successo, sulla concimazione, sulle varietà che facilitano la coltivazione dell’orto: pomodoro, peperone, lattuga, cipolle.