Per la centralina sul torrente Arnò è arrivato il via libera della Provincia
«Si propone alla Giunta provinciale di esprimere valutazione positiva circa la compatibilità ambientale del progetto, nel rispetto delle prescrizioni emerse nel corso dell’istruttoria». Parola della Valutazione di Impatto Ambientale. La centralina sul torrente Arnò proposto dalla società rendenese Measure dell’ingegner Fabio Binelli si potrà farà. Lo conferma una delibera della Giunta provinciale.
«L’area in esame è risultata di grande valenza naturalistica sotto tutti gli aspetti ambientali - dice la Giunta - La realizzazione della centralina comporterà indubbiamente una modifica del contesto naturale, tuttavia i cambiamenti previsti, alla luce dell’istruttoria di VIA, risultano di lieve entità e saranno attentamente controllati mediante l’attività di monitoraggio ambientale dettagliata nell’apposito Piano, da includere nel disciplinare di concessione».
Il comune di Sella Giudicarie da semrpe contrario, ha presentato all’Ente Parco Adamello Brenta un’apposita richiesta finalizzata ad ampliare l’area del Parco per ricomprendere la Val di Breguzzo in cui ricade l’opera sottoposta alla procedura di Via.
Il discusso progetto riguarda la realizzazione di un impianto idroelettrico, di potenza nominale di circa 300 kW, alimentato dalle acque del torrente Arnò in Val di Breguzzo. Il tratto di torrente interessato dalla derivazione si estende da una quota di circa 1.200 m ad una quota di circa 1.150 ovvero dal limite dell’area protetta Re’ di Castello – Breguzzo fino alla località Dispensa.
Per essere efficace però questa delibera, manca di un tassello importante e cioè la pianificazione urbanistica perchè l’opera non è prevista dagli strumenti urbanistici vigenti. «Si evidenzia quindi - si afferma nella delibera - l’efficacia della valutazione dell’impatto ambientale è subordinata all’esito positivo del procedimento di deroga». La patata bollente torna quindi in mano al Comune di Sella Giudicarie.
Il Servizio Autorizzazioni e valutazioni ambientali ha condotto l’istruttoria e sono pervenute osservazioni scritte da parte del Comitato permanente per la difesa delle acque del Trentino, Comitato Salv’Arnò e Coordinamento nazionale tutela fiumi Free Rivers Italia. «In sintesi - si legge nella delibera - le osservazioni sottolineano il contesto di alta valenza paesaggistica e naturalistica interessato dal progetto ed esprimono preoccupazione per la fauna ittica del torrente».
Il Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette ha riscontrato che non vengono interessate specie della direttiva Habitat e non ritiene significative le incidenze sugli habitat presenti nel sito, sia per le limitate superfici interessate, sia per la tipologia di vegetazione presente (prevalentemente aree a prato).
Dall’istruttoria è emersa l’importanza di mantenere la capacità ittiogenica del corso d’acqua. Con riferimento alla tutela del paesaggio, il progetto è stato modificato individuando l’accesso al nuovo edificio centrale sul muro d’ala di contenimento dell’edificio centrale esistente, ripristinando allo stesso tempo la morfologia del versante dell’area interessata dal nuovo edificio centrale. Inoltre, sempre in riferimento alla tutela del paesaggio, è stata modificata la posizione della traversa di derivazione in modo da non intaccare la morfologia del torrente in un punto dove l’Arnò forma un’ampia curva di grande valenza visiva, spostandola a valle della curva del torrente Arnò. La nuova posizione è stata valutata positivamente sia dal punto di vista paesaggistico sia da quello idraulico. Il tracciato della condotta interessa per un breve tratto l’area di rispetto e di protezione idrogeologica di una sorgente captata a scopo potabile. In base al parere del Servizio Geologico sono state escluse eventuali interazioni.