A Campiglio scialpinismo in notturna e «a ore» sulle piste
I praticanti dello sci alpinismo crescono e le destinazioni alpine si attrezzano individuando percorsi dedicati da affrontare in sicurezza e nel rispetto della disciplina dell’utilizzo delle piste da sci.
Madonna di Campiglio, attraverso l’iniziativa dell’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena e grazie all’operatività delle Funivie Madonna di Campiglio, lo fa con un tracciato aperto e riservato, tutti i martedì e venerdì dalle ore 18 alle 21, agli sci alpinisti.
La nuova proposta debutterà sul palcoscenico della Skiarea Campiglio il 15 gennaio prossimo per proseguire durante i restanti mesi della stagione invernale.
Il tracciato, che sarà percorso dagli sci alpinisti sia in salita che in discesa, è indicato con apposita segnaletica. La partenza è in località Fortini (in fondo al parcheggio della telecabina Grostè), l’arrivo prima al rifugio Boch e quindi al rifugio Graffer (entrambi aperti a supporto degli escursionisti serali) seguendo le piste Poza Vecia, Graffer/Variante Boch fino ai piedi del muro al bivio delle piste sotto la stazione intermedia della cabinovia Grostè; prosegue poi sul tracciato della strada forestale che porta al Graffer.
Nelle tre ore dell’iniziativa, il percorso individuato sarà libero da qualsiasi mezzo e dedicato esclusivamente allo «sci con le pelli». Allo scoccare delle 21 bisognerà però essere rientrati a valle perché riprenderà il normale servizio di lavoro dei mezzi battipista. La lunghezza del tracciato è di 6.650 m con un dislivello di 620 m.
«L’iniziativa – spiega il presidente dell’Azienda per il Turismo Adriano Alimonta – ha una doppia valenza. La prima è creare nuove occasioni per vivere vacanze all’insegna delle emozioni, la seconda dare risposte al crescente movimento degli sci alpinisti sia in termini di offerta che in ordine alla regolamentazione della pratica dello sci alpinismo». Una nuova opportunità - dice il comunicato stampa - per gli appassionati di questa affascinante e sempre più diffusa attività outdoor, per molti non solo uno sport, ma un modo di essere.
«Lo sci alpinismo – prosegue Alimonta – è l’origine dello sci, lo sci nella sua declinazione più antica di mezzo di trasporto durante l’inverno. Una prima evoluzione, sia nei materiali che nella tecnica, è avvenuta durante la prima guerra mondiale, migliorando progressivamente e ritagliandosi, oggi, un ampio spazio tra gli sport invernali. Vi si dedicano sempre più persone, anche molto diverse tra loro: certamente gli appassionati di montagna, ma anche chi pratica fitness. Lo scialpinismo, al pari della bicicletta, dell’arrampicata e di altre attività, non è solo sport, ma rappresenta anche uno stile di approccio alla montagna che sta facendo avvicinare a questo mondo moltissime persone, in particolare ragazze. La montagna mai come ora è stata donna. Un altro aspetto importante – aggiunge Alimonta – riguarda i materiali. Molte persone si sono potute avvicinare allo sci alpinismo grazie allo sviluppo dei materiali diventati più leggeri, performanti e rendendo lo scialpinismo più accessibile a tutti. L’aspetto negativo è la tendenza a diventare uno sport “indoor” che si esaurisce nell’andare su e giù dalle piste (per altro vietatissimo e sanzionato). Questa tendenza crea problemi, ma stimola anche le località ad individuare percorsi dedicati da affrontare in sicurezza. Nel nostro territorio ci sono innumerevoli possibilità di scelta nei percorsi, da quelli classici, recensiti e ampiamente illustrati nelle guide, ai tracciati che lasciano campo libero all’inventiva personale». (foto A. Belluscio)