L'orso colpisce a S. Lorenzo in Banale sbranata l'asina Morgana, era la star dei "giri in sella" dei bambini
Lorenzo Cattafesta è affranto. L’orso, la notte fra lunedì e martedì, gli ha sbranato l’asina Morgana, che altri due asinelli era al pascolo ai prati delle Mase, sopra San Lorenzo in Banale. «Martedì mattina sono andato a caricare i miei asini per andare a svolgere un’attività e ho trovato questo...infinita tristezza. Morgana buon viaggio... grazie di tutto» ha scritto su Facebook, pubblicando le foto della sua asina straziata.
Morgana non era un’asina qualunque: da anni era la beniamina dei bambini che partecipavano alle attività di trekking e giri in sella, in tante manifestazioni e sagre della valle. E infatti tantissimi, ieri, hanno scritto messaggi di cordoglio e di dolore su Facebook, ricordandola.
«No, certo che non era un’asina qualunque: ci ero affezionato» spiega Lorenzo. «Quando sono andato su a prenderla, mi si è stretto il cuore. Non pensavo che l’orso colpisse lì: c’era intorno un recinto elettrico a due fili, e il prato è vicino alla casa di un anziano che vive lì tutto l’anno, non credevo che l’orso si spingesse vicino alla casa, e invece...»
Lorenzo ammette che non aveva un recinto anti-orso: «Il recinto alto, a cinque fili, in teoria protegge dai carnivori, ma io non credo che neanche un cinque fili possa fermare una bestia così. L’abbiamo visto a Trento, al Casteller, dove l’orso è scappato da un triplo recinto a 8 mila volt e alto tre metri... Avevo lasciato lì Morgana con altri due asini, il figlio e un altro. L’orso ha preso lei, ovviamente era la femmina e un po’ più lenta. Gli altri due per fortuna non li ha toccati».
E adesso? «Adesso devo andare a fare le carte per il risarcimento, ci andrò lunedì - dice Lorenzo - intento ho parlato con i Forestali di qua. Mi hanno chiesto se sono sicuro che sia stato l’orso... Ma chi vuoi che sia stato? L’ha aperta da davanti ai genitali, con una zampata».
Anche i Forestali gli hanno chiesto come mai non aveva un recinto anti-orso con la corrente più forte. «Ma come faccio? Ho dieci asini, dislocati in punti diversi, su 10 ettari di pascolo... non posso permettermi recinzioni alte e forti su 10 ettari. Magari fare un recinto più piccolo, come dicono i Forestali, ma io non credo che funzioni: un orso affamato dei cinque fili se ne fa un baffo, manco li vede, va avanti e sfonda... si fa presto a parlare, ma se non vivi con le bestie, non lo sai com’è».
Questo vale anche per i «leoni da tastiera»: ieri alcuni animalisti lo hanno attaccato su Facebook, contestandogli la mancata custodia della bestia. «Questa gente non sa niente, vive in un mondo virtuale e non ha mai provato a vivere la vita di un allevatore. Cosa vuoi: o sei sempre lì, 24 ore al giorno, con i cani maremmani.... ma come si fa? Non puoi vigilare gli animali al cento per cento. Comunque adesso li abbiamo portati giù, e lì ci siamo sempre, e abbiamo i cani. Speriamo bene, ma siamo affranti».