Confiscato un quintale di funghi ai cercatori appassionati ma "ingordi": saranno regalati alle case di riposo
Sfiora il quintale l’ammontare complessivo dei funghi confiscati in una sola settimana dagli uomini della stazione forestale di Tione in collaborazione con i custodi forestali del comune giudicariese: tutto il raccolto è stato consegnato alle parrocchie e alle case di risposo locali.
È il risultato dei controlli sui sentieri delle Giudicarie Centrali e in parte dell’Alta Valle del Chiese in un periodo che si è rivelato eccezionalmente buono per gli appassionati micologi.
Tanta generosità di madre natura ha anche attirato, però, chi pensava di farsi una scorpacciata gratis, in barba alle regole per la raccolta: «La scorsa settimana è stata molto favorevole alla crescita di funghi - spiega Luca Ducoli, comandante della stazione forestale di Tione - le condizioni climatiche si sono rivelate ideali e di conseguenza molti si sono recati sui monti del territorio ma non sempre rimanendo nei limiti di legge per la raccolta. Da parte nostra abbiamo intensificato i controlli per scongiurare e disincentivare gli abusi.
In presenza di infrazioni la confisca di quanto raccolto e una sanzione pecuniaria sono le misure previste e tutto il sequestrato viene poi distribuito a parrocchie, case di riposo ed enti territoriali che possono utilizzarlo senza che vada inutilmente sprecato».
Così don Celestino Riz, parroco di Roncone, si è ritrovato consegnati a domicilio parecchi chili di raccolto: «Verranno essiccati dai giovani dell’oratorio di Roncone - spiega il parroco - e venduti in un mercatino. Tutto il ricavato andrà ai missionari, esattamente come accade, in primavera, quando c’è la raccolta del radicchio di montagna: anche in questo caso quando ci arriva il raccolto sequestrato lo mettiamo sott’olio e tutto viene destinato in beneficienza».
Vale la pena ricordare le regole per poter andare a funghi sul territorio giudicariese: anzitutto è necessario il permesso rilasciato dal Comune, poi la raccolta va eseguita con un contenitore rigido forato, ovvero il classico cestino di vimini, sono bandite invece borse di plastica o altri contenitori chiusi. Ci sono infine due limiti, uno temporale e uno quantitativo: la ricerca è permessa esclusivamente dalle 7 alle 19 e non si può superare il limite dei 2 chili di funghi giornalieri a persona. Esenti dalla richiesta di permesso comunale sono i residenti in provincia di Trento.
Ed è proprio principalmente per aver sforato la quantità permessa che i fungaioli sono stati pizzicati e multati sui monti giudicariesi nei giorni scorsi. Davanti a tanta abbondanza, soprattutto di porcini, in parecchi hanno pensato di portarsene a casa ben oltre le quantità consentite: «Per chi si avventura sui nostri sentieri in cerca di funghi senza permesso la sanzione è di 57,33 euro - ricorda Ducoli - per i chili in eccesso si paga 47,67 euro a chilo e naturalmente in entrambi i casi c’è la confisca di quanto raccolto».