L'orso si mangia una mucca, la rabbia dell’allevatore: “Sono troppi, siamo esasperati”
Massimo Boroni ce l’ha con la Provincia: “Ci dicono che ci pagano la bestia. Ma ripeto, non è solo il valore economico a contare. Il problema è il clima, è lo scoraggiamento di chi fa questo lavoro”
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BOCENAGO. Le cronache dal "pianeta orso" sono diventate quotidiane. Oggi tocca a Bocenago, il paese di cui è sindaco il presidente del Parco Adamello Brenta Walter Ferrazza. E tocca raccontare a Massimo Boroni, un ragazzo che, oltre alla passione per i cavalli, ha pure l'impegno di aiutare il padre nella cura del bestiame di famiglia: una quindicina di bovini. Che da ieri conta un capo in meno: infatti l'orso è entrato nottetempo nel recinto elettrificato e si è portato via una mucca, sbranandola.
Massimo ce lo racconta col fiato corto, mentre sta recuperando le altre mucche spaventate. «L'orso? - commenta Massimo - Con tutta probabilità quassù ne girano due. Abbiamo un fondo recintato con un filo lungo due chilometri e mezzo. Non è solo il valore della bestia a farci soffrire: è la fatica che si fa a star dietro agli animali. La Provincia la fa facile. Ci è stato detto di mettere cinque fili. Ma sa cosa significa due chilometri e mezzo per cinque?».
Non lo passa la Provincia?
«Anche se lo passasse, si tratta di un lavoro enorme. Poi ci dicono di rinchiuderle la sera, ma noi non vogliamo rinchiuderle».
E allora?
«I Forestali ci dicono che ci pagano la bestia. Ma ripeto, non è solo il valore economico a contare. È il clima, è lo scoraggiamento di chi alleva».
Detta da un ragazzo... Non si ferma Massimo. «Sono troppi. L'altro ieri mio padre ha visto sulla montagna di Bocenago una femmina con tre piccoli. Oggi (ieri per chi legge) altri due seguivano le tracce delle mucche. Sono troppi - insiste il giovane - e noi siamo esasperati».