È morto dieci giorni dopo l'incidente Renato Canale, caduto mentre lavorava in baita
Aveva compiuto da poco 71 anni, è deceduto all'ospedale Santa Chiara di Trento in seguito alle lesioni riportate nell'incidente avvenuto il 21 settembre scorso mentre l'uomo si trovava nella casa di montagna nei boschi sopra Villa Rendena
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TRENTO. Aveva compiuto da poco 71 anni Renato Canale, deceduto all'ospedale Santa Chiara di Trento dopo una decina di giorni in rianimazione a causa di una brutta caduta da diversi metri di altezza. L'incidente è avvenuto il 21 settembre scorso, mentre l'uomo si trovava nella sua casa di montagna nei boschi sopra Villa Rendena, nelle Giudicarie. Doveva essere una tranquilla mattinata per il settantunenne che stava svolgendo dei lavori per la sua baita a qualche metro da terra.
Insieme a lui c'era anche la moglie, che ha dato l'allarme. Stando a quanto ricostruito l'uomo, dopo aver perso l'equilibrio, sarebbe caduto da circa cinque metri di altezza. Violentissimo l'impatto a terra: la situazione infatti fin da subito è apparsa grave. Sul posto sono giunti quindi i soccorsi sanitari supportati dai vigili del fuoco volontari di Villa Rendena e Vigo-Darè. L'infortunato è stato quindi stabilizzato e trasportato d'urgenza all'ospedale del capoluogo, dove ha lottato fra la vita e la morte fino a ieri, quando nel pomeriggio ha chiuso gli occhi per sempre.
Renato Canale viveva a Ragoli, nel comune di Tre Ville, ma era profondamente legato a Verdesina e conosciuto in tutta la Busa di Tione.
L'uomo lascia la moglie e i suoi due figli, Sara e Gianni, conosciuto come presidente del Collegio delle Guide Alpine del Trentino, ma anche i tre amatissimi nipoti. A breve sarebbe diventato bisnonno. Un incidente che ha scosso un'intera comunità, essendo Renato una «persona attiva, solare, con una buona parola sempre per tutti», come lo ha descritto Enrico Pellegrini, nipote di Renato e sindaco del Comune di Porte di Rendena.
«Aveva sempre la battuta pronta, era un uomo molto sportivo, di compagnia, amava la bici e la montagna. Era un punto di riferimento sia per la famiglia, molto numerosa che per la comunità. Aveva una grandissima voglia di vivere».Renato era stato camionista per moltissimi anni, poi a seguito di un grave incidente sugli sci, aveva cambiato lavoro, trovando un posto di lavoro come magazziniere.
Ad aggiungersi anche il cordoglio del primo cittadino del Comune di Tre Ville, Matteo Leonardi: «Era molto conosciuto, era una persona ben voluta, aveva sempre il sorriso. E soprattutto c'era sempre. Non si abbatteva mai, era solare e positivo, molto amato in paese. Ci stringiamo intorno al dolore della famiglia. Lascerà un grande vuoto tra di noi».