La Variante di Pinzolo in alto mare, il progetto c'è, ma è da rivedere: nominato un «validatore» esterno
In ottobre 2023 la cerimonia della consegna del cantiere, ma da allora non si è ancora mosso un filo d’erba, e ci vorranno ancora mesi
PINZOLO. «Lacune nei documenti progettuali e difformità nei parametri adottati nell'elaborazione del progetto esecutivo, rispetto al progetto definitivo approvato»: sono queste le motivazioni che hanno spinto il commissario straordinario della variante di Pinzolo, ingegner Massimo Bonenti, a individuare pochi giorni fa nella società Idea srl di Verona (45.676 euro di incarico), e in particolare nell'ingegnere Maurizio Simonini, l'operatore che dovrà affiancarlo nell'analisi del progetto esecutivo della circonvallazione, appena depositato dalla società di ingegneria Speri spa, che fa parte del raggruppamento di imprese che ha vinto il 10 maggio 2023 l'appalto dell'opera.
La capogruppo dei lavori è il Consorzio Stabile sac Costruzioni di Torrecuso (Benevento), l'unica a partecipare alla gara indetta dalla Provincia di Trento per la realizzazione della variante, il cui costo calcolato in base al progetto definitivo (approvato il 22 settembre 2022) ammonta a 116.800.000 euro, di cui 87.253.719 euro per lavori (su cui è stato praticato un ribasso del 5%) e 1.096.985 euro per la progettazione esecutiva che ha avuto vari ritardi.
Come da consegna anticipata avvenuta il 7 ottobre 2023 (con tanto di pubblica cerimonia, nella foto il folto parterre di politici), il progetto doveva essere consegnato entro il 4 febbraio 2024, poi ha avuto una proroga di 45 giorni, quindi di altri due mesi cui se ne sono aggiunti altrettanti: ultima data di consegna, rispettata, il 15 settembre.
«Nell'ambito di una progettazione così complessa come questa - afferma il commissario straordinario - difficoltà e problemi possono emergere sempre. Abbiamo avuto alcune divergenze con la ditta appaltatrice, che però sono in fase di risoluzione. L'opera è rimasta quella del disegno definitivo, ma ci sono state differenze di vedute opere provvisionali come berlinesi (le strutture di sostegno) e altre cose di questo genere».
Cosa comporta però la modifica di quanto previsto nel progetto definitivo, è abbastanza banale: spesso, un aumento di costi. «Non tanto per un problema di materiali, quanto per il riconoscimento di alcune soluzioni che sono state approfondite, che necessiteranno di un passaggio in Conferenza dei servizi, Comitato tecnico, eccetera. In più, nel frattempo, sono intervenute nuove normative sugli impianti elettrici di cui si è tenuto conto nella progettazione esecutiva, con aumenti non imputabili all'impresa, la quale finora non ha presentato nuove richieste».
Per tutti questi motivi, «avere uno studio professionale che affianchi il commissario rappresenta è una garanzia in più», dice Bonenti.
L'ingegnere Simonini non è un nome scelto a caso, perché ha già preso parte alla progettazione definitiva, quindi conosce bene l'opera che verrà costruita ed è in grado di valutare se le "difformità" tra le due versioni sono giustificate e possono essere approvate.
L'idea dell'ingegner Bonenti è che entro fine anno si possa aprire il cantiere, così come era previsto: «Adesso è necessario che il validatore faccia il proprio lavoro, noi il nostro. Una conferenza dei servizi preliminare è già stata fissata per la fine di settembre, poi ci sarà un mese di tempo per l'approvazione definitiva».