"Alla gente dobbiamo dare sogni, altrimenti non si va avanti"

di Luisa Pizzini

È già al lavoro per le prossime elezioni comunali di maggio Andrea Brugnara , assessore del Patt il Comunità e candidato sindaco di Lavis che ha messo d'accordo la coalizione Patt, Pd e Upt. «Marzo sarà il mese dell'ascolto - annuncia - dobbiamo rimboccarci le maniche, ascoltare i cittadini e dare loro sogni da inseguire per creare occasioni. Altrimenti in questo momento difficile non si va avanti».


Dunque Brugnara, sono queste le sue prime mosse dopo che la coalizione di centrosinistra autonomista l'ha investita della candidatura a sindaco?
«Sì, dobbiamo cercare nuova linfa da portare nell'amministrazione comunale per far ripartire il paese in questo momento difficile. E per rinnovare proporremo persone che hanno voglia di mettersi a disposizione dei partiti e della comunità. Sono questi le motivazioni e gli obiettivi che hanno spinto la coalizione. Un segnale positivo, un cambiamento notevole rispetto all'alleanza con il centrodestra che ha fatto governare il sindaco uscente, Graziano Pellegrini, negli ultimi undici anni».


Parla di obiettivi ambiziosi, quali sono?
«Sono convinto che Lavis abbia risorse enormi per candidarsi a diventare uno dei centri più attivi e frizzanti della nostra provincia. È in una posizione centrale anche rispetto al capoluogo ma è sempre riuscita a mantenere la sua identità culturale, ha una forte vocazione vitivinicola ma ha anche un'economia diversificata tra artigianato e commercio. Puntiamo quindi ad avere un ruolo più importante all'interno della comunità di valle ma anche provinciale. Lavoreremo per la crescita delle imprese facendo leva sulle persone dinamiche, che si danno da fare in più campi. E poi vogliamo creare opportunità di lavoro per i giovani, ascoltandoli e mettendoli alla prova perché di questo hanno bisogno».


Le nuove generazioni come sono a Lavis, partecipano alla vita del paese?
«Io vivo nel mondo dell'associazionismo e mi rapporto con i giovani, che ci sono ma pur avendo grandi potenzialità non hanno "il soldo" per partire. Credo che per loro possa esserci uno sbocco nell'artigianato che è leggermente in crescita, nel terziario ma anche nell'agricoltura. Magari con la vendita di prodotti a chilometro zero o cercando di aumentare la superficie produttiva con dei bandi sui terreni provinciali, ad esempio lungo le roste dell'Adige dove si possono coltivare gli asparagi».


Parlando di agricoltura dobbiamo soffermarci sulla questione della cantina di Lavis: è preoccupato sulle sue sorti?
«No. La cantina di LaVis è un elemento essenziale dell'economia del paese e di tutela del territorio anche dal punto di vista sociale e culturale. Come Comune saremo sempre al fianco di questa realtà perché chi ci lavora lo fa col cuore e chi mette amore in quello che fa non può che superare anche le più grosse difficoltà».


E la questione del centro commerciale alle Masere?
«Promuoveremo un percorso partecipato per trovare soluzioni concertate su questo tema, che io ritengo non sia centrale per il commercio nella comunità. Da assessore all'urbanistica della Comunità credo che il piano sia valido, si sviluppa su un orizzonte di 15 anni e fa perno sull'attrattività che dovrà avere per le valli circostanti».

 

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