Casse rurali, asse solo tra Mezzocorona e Lavis-Cembra
A che punto è il processo di fusione delle Casse Rurali della Rotaliana e di Lavis - Val di Cembra? In molti se lo domandano, le bocche sono cucite e i soggetti preposti agli incontri e alle trattative non amano rispondere.
Tuttavia qualcosa emerge. Nel 2016 il confronto ha portato ad un asse fra Mezzocorona e Lavis-Val di Cembra, mentre la consorella di Mezzolombardo, in questa fase, si è defilata. Roveré della Luna da sempre è contraria al progetto e solo «cum manu militari» cambierà idea. Resta alla finestra anche Giovo. Quindi fra Mezzocorona e Mezzolombardo, ad oggi, siamo allo strappo.
Il presidente della Cassa Rurale di Mezzocorona, Sandro Pancher, ha inviato, per gli auguri di Natale, una missiva ai soci, da cui emergono alcuni dettagli: «I consigli di amministrazione - si legge nel testo - della Cassa Rurale di Mezzocorona e della Cassa Rurale Lavis - Val di Cembra nel rispetto delle valutazioni delle altre Casse e motivati dal conseguimento delle migliori soluzioni a vantaggio dei Soci e delle Comunità servite, hanno recentemente confermato la loro volontà di proseguire il percorso intrapreso nei primi mesi del 2016». Quindi tempi brevi e certi, sembra di comprendere dal testo.
E Mezzolombardo? «Il progetto unitario - si legge sempre nella lettera - avviato in primavera e anticipato nella nostra assemblea, ha incontrato le resistenze e l’indecisione di alcune Casse». Insomma: della Cassa Rurale di Mezzolombardo e San Michele all’Adige e di Roveré della Luna.
Pancher ricorda nella lettera le indicazioni di Cassa Centrale e Federazione (sommate a quelle di Banca d’Italia e Bce) che prefigurano nel medio periodo 15 istituti, al massimo 18 a servizio dell’intera comunità trentina. Il presidente evidenzia anche l’importanza del progetto in fase di compimento di un nuovo gruppo bancario cooperativo nazionale che avrà al vertice la realtà trentina di Cassa Centrale Banca. «Progetto quest’ultimo che risponde a precisi obblighi di legge e che sarà in grado di assicurare massima solidità e sicurezza a tutte le Bcc-Cr aderenti».
Infine, nella lettera, Pancher rassicura i soci: la Cassa Rurale di Mezzocorona, nonostante le difficoltà di bilancio degli ultimi esercizi, manterrebbe un livello patrimoniale che rispetta i requisiti della vigilanza. «Anche il credito deteriorato è in decisa contrazione, è supportato da adeguate svalutazioni e presenta a fine 2016 un’incidenza inferiore alla media delle Cassa Rurali trentine».