Bruno Corrà non ce l'ha fatta Schiacciato da un muletto
Le sue condizioni, dopo l’incidente avvenuto nel pomeriggio di venerdì scorso, erano apparse da subito molto gravi
Le sue condizioni, dopo l’incidente avvenuto nel pomeriggio di venerdì scorso, erano apparse da subito molto gravi. E nella notte tra sabato e domenica Bruno Corrà si è spento all’ospedale Santa Chiara di Trento: l’uomo di ottantaquattro anni ha lottato contro la morte ma alla fine si è arreso alle ferite rimediate nel tragico incidente avvenuto nel piazzale della ditta di lavorazione di legname Vender, quando un muletto carico di legname lo ha travolto.
Ieri mattina a dare la notizia a tutta la comunità di Mezzocorona è stato il parroco che, durante la messa domenicale, ha indicato il «posto lasciato vuoto dal signor Bruno». E oggi si svolgerà il rosario in sua memoria.
Da parte di tutta Mezzocorona parla il sindaco Mattia Hauser: «Purtroppo abbiamo ricevuto la tragica notizia. Non ci conoscevamo personalmente, ma tutti lo hanno descritto come un grande lavoratore, un uomo che amava la propria ditta e che vi trascorreva tante ore. Senza dimenticare, ovviamente, la famiglia, con i tre figli e i nipoti. Voglio esprimere le condoglianze a tutta la famiglia e in particolare alla figlia Elena, che da tanti anni lavora in Comune all’ufficio anagrafe: lei è una persona meravigliosa e, come il padre, una grande lavoratrice».
Bruno Corrà era originario di Tregiovo in val di Non, ma da tantissimi anni viveva a Mezzocorona, dove aveva fondato con il fratello Iginio la ditta di autotrasporti, ora gestita dai figli Franco e Marco. Ma dall’azienda Bruno non era assolutamente riuscito a staccarsi e, pur essendo in età da pensione, continuava a recarsi nella sede. Era solito dire che avrebbe lavorato fino all’ultimo giorno della sua vita. E così, per un tragico gioco del destino, è stato. Bruno Corrà aveva trasmesso la passione per i camion ai due figli maschi, che fin da piccoli aiutavano il papà a lavare i mezzi. Elena, invece, si è dedicata al lavoro in Comune: e un sorriso, una gentilezza e una parola d’aiuto per tutte le persone che si sono recate da lei non sono mai mancate. Un orgoglio per papà Bruno.
La famiglia Corrà, molto unita e stimatissima in tutto il paese, rappresenta il classico esempio di persone perbene, che con sudore e sacrifici ha saputo farsi rispettare da tutti, grazie all’esempio del papà e nonno. E per questo la notizia della scomparsa del trasportatore ha colpito tutta la comunità. In paese magari il signor Corrà si vedeva poco, ma tutti sapevano dove trovarlo: in ditta. Dal lunedì al sabato in giro per i trasporti e poi la domenica a sistemare i mezzi e a pulirli nel piazzale.
Purtroppo venerdì la visita nella propria azienda è stata l’ultima: pochi istanti prima delle 16.45, alle porte di Mezzocorona, nell’area compresa tra la statale e via del Teroldego si stavano effettuando le operazioni di carico del rimorchio di uno degli autoarticolati della ditta dell’anziano, che doveva partire per consegnare del legname.
La dinamica di quanto accaduto non è chiara ma secondo alcune testimonianze l’uomo si sarebbe avvicinato eccessivamente al muletto uscendo così dal campo visivo del manovratore che lo avrebbe travolto.
I figli di Bruno Corrà vogliono ringraziare il personale dell’Azienda sanitaria, a cominciare da chi è intervenuto con l’elisoccorso fino al personale di terapia intensiva. Un altro sentito grazie lo vogliono rivolgere ai vigili del fuoco volontari di Mezzocorona e Mezzolombardo.