Fai della Paganella: inaugurato il nuovo oratorio
Nonostante la nebbia e il freddo pungente, il parroco don Augusto Angeli assieme alla comunità di Fai della Paganella hanno accolto calorosamente l’Arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, che domenica 12 novembre è salito sull’altopiano per benediree inaugurare il nuovo edificio che ospita la canonica e l’oratorio. Monsignor Tisi, accolto dal sindaco Gabriele Tonidandel e dalle altre autorità e sindaci dell’altopiano, ha subito instaurato un rapporto confidenziale con i fedeli, sfoggiando il suo linguaggio sobrio, e talvolta ironico, per metterli a loro agio e salutando affettuosamente i tanti bambini che lo attendevano.
L’oratorio è stato costruito dietro il nuovo supermercato della Famcoop, dopo un accordo raggiunto tra la Curia di Trento e la coop di consumo per una suddivisione con permuta del terreno sul quale ora sorgono i due stessi edifici. Senza tale accordo, che andava a ridisegnare e a ridimensionare il piano di frazionamento del lotto edificabile, non si sarebbe potuto costruire né il supermercato, né l’oratorio.
«Questo edificio è il simbolo della collaborazione tra la parrocchia, i privati e le istituzioni - ha detto il vescovo - e meno male che, per la prima volta, la Curia è stata brava senza porre ostacoli all’accordo». Risata generale e applausi di tutti i presenti e monsignor Tisi, prima del taglio del nastro, ha aggiunto: «La coop è riuscita a costruire il suo negozio e ad avere la sua strada. Ed ora è serena e tranquilla. E anche noi siamo sereni e tranquilli perché ci siamo messi al coperto costruendo quest’oratorio accogliente che non dovrà rimane una scatola chiusa, ma l’augurio che rivolgo a voi è che diventi la casa di tutti». Dopo la breve cerimonia, il vescovo ha scherzato con i bambini e si è intrattenuto a lungo con gli abitanti nel rinfresco offerto dal consiglio pastorale e dal Gruppo alpini di Fai.
Il nuovo oratorio, progettato dall’architetto Guido Agostini di Fai e che ospita anche la canonica, è costato circa 800.000 euro ed è stato finanziato per la metà con un contributo provinciale. Risolvere la questione urbanistica non era semplice, poiché bisognava assolutamente trovare un accordo tra la parrocchia e la Famcoop per modificare i confini; la forma geometrica a semiarco del terreno, infatti, impediva di costruire il supermercato lungo la strada provinciale.