Comunità Rotaliana Königsberg, 200 ettari di aree agricole da recuperare
Approvato in via definitiva, con voto unanime, dal consiglio di Comunità, il Piano stralcio degli insediamenti produttivi e delle zone agricole. L’elaborazione ha seguito le direttive della legge provinciale 15 del 2015, la quale indica il perseguimento di uno sviluppo sostenibile e durevole mediante «il risparmio del territorio e l’incentivazione delle tecniche di riqualificazione».
Soddisfatto il presidente della Comunità Rotaliana Königsberg, Gianluca Tait, che a margine della discussione (alla quale non ha preso parte per incompatibilità), ha dichiarato: «Il voto unanime premia il lavoro svolto dallo staff tecnico presieduto dal nostro assessore alla pianificazione territoriale, Germana Comunello, e composto dai tecnici dei nostri uffici supportati dal professor Corrado Diamantini e dall’architetto Beppo Toffolon. Il consenso dell’intero consiglio dimostra la validità e la qualità del Piano, che permetterà di recuperare molti terreni non utilizzati».
Esso, come sottolinea Comunello, è stato elaborato in sinergia con le amministrazioni comunali che hanno fatto emergere le proprie esigenze future; nel processo di stesura del Piano sono state valutate le proposte avanzate da chi opera nelle zone interessate dalla pianificazione, raccogliendo e analizzando le loro osservazioni circa il tipo di sviluppo confacente al loro modello di crescita. «La salvaguardia del terreno agricolo e l’obiettivo di incentivare la qualità della nostra produzione agroalimentare - sostiene Germana Comunello - sono gli elementi qualificanti della pianificazione del nostro territorio, soprattutto per quanto riguarda i comuni di Lavis, Mezzolombardo e Mezzocorona che posseggono quasi la totalità della superficie riconvertibile».
In sostanza, il Piano incentiva il riuso e la rigenerazione urbana delle aree insediate con la riclassificazione di alcune aree produttive di livello provinciale in aree produttive di livello locale, estendendo queste ultime di circa 45 ettari. Il nuovo strumento urbanistico crea le condizioni ideali per lo sviluppo anche di attività terziarie, con l’obiettivo di incrementare l’economia locale, permettendo una maggiore flessibilità di utilizzo delle aree e di riqualificazione degli spazi industriali e dei fabbricati dismessi tramite gli strumenti urbanistici dei rispettivi comuni.
Il Piano incrementa, inoltre, la superficie delle zone agricole di pregio (ex primarie) di ben 160 ettari e quella delle zone agricole (ex secondarie) di circa 40 ettari. Da questo computo sono escluse le superfici boschive che sono diventate zone agricole di pregio, pari ad una superficie di 11,10 ettari.
Molte aree agricole a ridosso dei centri abitati sono state trasformate in aree agricole di pregio, favorendo una maggiore tutela all’attività dei contadini ed evitando una possibile espansione residenziale. Tale scelta, spiegano i tecnici, è volta a incentivare la riqualificazione e la ristrutturazione degli edifici esistenti, in particolare quelli costruiti nei centri storici.