Finisce a processo per l'acquisto di 100 chili di grana «riserva»
Il formaggio rubato in Rotaliana
Ha comperato un centinaio di chili di grana padano «riserva» ad un prezzo conveniente, dieci euro al chilo. L'acquirente finisce ora davanti al giudice: secondo l'accusa aveva la consapevolezza che quel formaggio pregiato - tre forme da 36 chili l'una - era stato rubato.
L'imputato è un 54enne trentino che deve rispondere del reato di ricettazione. Difeso dall'avvocato Martina Gaiardo, l'uomo ha subito detto di essere estraneo alle accuse: ha spiegato di aver pagato un prezzo congruo per le forme di grana e di essere all'oscuro della natura furtiva della merce comperata. L'udienza è stata rinviata al prossimo autunno per sentire le testimonianze. In base a quanto verrà dichiarato in aula il giudice valuterà se si sia trattato proprio di ricettazione o se l'uomo abbia effettuato l'acquisto in buona fede (in questo caso si tratterebbe non più di ricettazione ma di incauto acquisto)
Il reato sarebbe stato commesso nel 2016 a ridosso delle festività natalizie. L'indagine era partita dal furto avvenuto nello stesso periodo ai danni di una ditta della Rotaliana. Secondo gli accertamenti, sarebbe stato uno dei dipendenti a portare via alcune forme di formaggio (più delle tre che poi ha rivenduto al 54enne trentino), ma la posizione dell'uomo - accusato di furto - è stata archiviata per difetto di querela. È rimasta in piedi invece l'accusa di ricettazione per il 54enne che aveva acquistato il formaggio dal dipendente infedele, consegnandogli la somma di mille euro. Per la giurisprudenza, infatti, il reato di ricettazione è procedibile anche in assenza di un parallelo processo per furto.