Il taglio degli alberi a Mezzolombardo per ora non "taglia" la polemica
Come era ampiamente prevedibile, l’inizio delle operazioni di taglio degli alberi di via Degasperi ha riacceso il dibattito a Mezzolombardo.
Un tema che si trascina da anni ed arrivato ormai a conclusione, visto che in questi giorni le operazioni di rimozione dei grandi tigli hanno preso il via.
Taglio che ha spiazzato le minoranze in consiglio comunale ed il comitato «Sotto i tigli», che anche in questi ultimi giorni si erano attivati per cercare di fare ancora qualcosa. Anche se ormai fuori tempo massimo. «Il Comitato aveva chiesto l’intervento del difensore civico mentre noi insieme ad Uniti per Mezzolombardo avevamo presentato una istanza al Servizio enti locali della Provincia - racconta Luigi Rossi, consigliere comunale del Pd - con la quale, evidenziando la questione, abbiamo chiesto un parere alla Provincia in merito. Ovvero se c’è stato, negando la possibilità di un referendum, un comportamento scorretto da parte della maggioranza. Chiediamo che ci sia qualcuno che riconosca e certifichi che è stato fatto un danno ai cittadini».
Al netto del discorso taglio, infatti, anche nel corso degli ultimi consigli comunali al centro del dibattito politico c’è stata la possibilità di fare un referendum sulla questione. Un discorso portato avanti dalle minoranze e dal Comitato, negato dalla maggioranza consiliare che si è astenuta sulla possibilità di convocare alle urne i cittadini.
«Prendiamo doppiamente male questo taglio - prosegue Rossi - sia perché quella di mantenere i tigli era una battaglia giusta per molti motivi. E poi soprattutto perché non è stata data la possibilità ai cittadini di esprimersi su questa questione. Il paese su questo tema è spaccato. Io non so come sarebbe potuto finire un referendum, sono state raccolte mille firme e poi i cittadini sono stati espropriati di un diritto riconosciuto nello statuto comunale. Su questa vicenda siamo fermi da due anni e mezzo, si poteva aspettare ancora due o tre mesi. Inoltre se la posizione della maggioranza fosse stata supportata anche dal voto popolare, allora sarebbe stato un bene anche per loro. Invece così è passato tutto come un imposizione dall’alto». Il difensore civico ancora non ha dato una risposta al Comitato ed, ormai, arriverà a taglio delle piante ultimato. Il progetto di rifacimento dei marciapiede prevede comunque la posa di alberi di più piccole dimensioni. «Proviamo grande tristezza - conclude Rossi - tutti si accorgeranno ora che via Degasperi sarà più squallida senza alberi. Tutti concordiamo che i marciapiedi devono essere messi in sicurezza, ma il progetto preliminare della Provincia che prevedeva un marciapiede più largo, mantenendo i tigli ed una riduzione della carreggiata per le auto era un’idea migliore».