Paganella / Il tema

«Downhill in bicicletta, serve subito una legge provinciale»: lo propone il Patt

Allarma il boom di praticanti (e di incidenti) della discesa in mtb. Si chiede il casco integrale obbligatorio e regole come per chi pratica gli sci. Gli incidenti sono sempre più frequenti 

PAGANELLA Boom di incidenti ai biker

di Mariano Marinolli

PAGANELLA. Ridurre le spese dell'elisoccorso, e di conseguenza a carico della Provincia, obbligando i biker ad indossare il casco integrale.

È quanto i consiglieri del Patt Lorenzo Ossanna, Michele Dallapiccola e Paola Demagri auspicano con un'interrogazione presentata in consiglio provinciale e non escludono di proporre, nelle prossime settimane, un disegno di legge per regolamentare la pratica del downhill, sempre più esercitata da migliaia di bikers.

«Solo sull'altopiano della Paganella in questi mesi si contano almeno trenta interventi dell'elisoccorso - premette Lorenzo Ossanna, primo firmatario dell'interrogazione - e quest'estate bikers da tutta Europa hanno raggiunto non solo la Paganella, ma anche altre località sciistiche del Trentino per salire in quota con le seggiovie e lanciarsi poi sulle piste di downhill predisposte con vari livelli di difficoltà».

Esistono regolamenti anche rigidi, come in Paganella, che obbligano chi pratica questo sport estremo ad indossare casco e ginocchiere, oltre all'uso di un'attrezzatura idonea, e a rispettare le norme di sicurezza. Però, ci sono sempre gli indisciplinati e gli incoscienti, quelli che si credono campioni del mondo di downhill e finiscono poi in ospedale con una spalla rotta, se non di peggio! Purtroppo, quella degli incoscienti, è una categoria piuttosto numerosa, a differenza di chi è allenato, conosce bene questo sport ed è difficile si faccia del male.Insomma, per i consiglieri del Patt sarebbe tempo e ora che la Provincia legiferi in materia, varando una normativa simile a quella che esiste già per lo sci.

Inoltre, anche se sono stati intensificati i controlli sui tracciati dell'area Paganella Bike, i «Patrol» (gli addetti ai controlli), non sono pubblici ufficiali e, a parte redarguire gli indisciplinati, non possono agire contro chi trasgredisce il regolamento. In inverno, la musica cambia: le forze dell'ordine, infatti, hanno l'autorità di multare chi non rispetta la legge che disciplina il comportamento degli sciatori sulle piste e altrettanto si dovrebbe fare anche in estate per i bikers. Per ora i consiglieri del Patt si limitano a chiedere al governatore Maurizio Fugatti se non ritenga opportuno obbligare tutti i bikers che praticano il downhill all'uso dei caschi integrali, poiché. garantiscono una maggior sicurezza rispetto ai caschi aperti.

Inoltre, chiedono se non sarebbe utile attivare un presidio con personale sanitario in Paganella e in tutti i comprensori sciistici dove si pratica il downhill per intervenire negli infortuni meno gravi, senza dover ogni volta richiedere l'intervento dell'elisoccorso. Il problema maggiore consiste nei biker che non usano gli impianti di risalita; infatti se ne contano a decine, in questi giorni di Ferragosto, che salgono in Paganella lungo le strade forestali senza casco e senza dispositivi per la protezione individuale.

Sono bikers che poi si avventurano scendendo a valle sulle piste di sci, e non sui percorsi riservati al «gravity», con biciclette non adatte. Altro problema riguarda i giovani che si concedono una pausa lungo i tracciati sfilando dai loro zainetti lattine di birra e altre bevande alcoliche per poi sfidarsi imprudentemente sulle ripide discese del downhill, fuggendo alla vista dei Patrol o schivando i controlli degli addetti agli impianti di risalita, che fanno tutto il possibile per fornire informazioni sui comportamenti che si devono assumere durante le discese.

Ma il più delle volte le loro raccomandazioni rimangono inascoltate e quindi è necessario provvedere a legiferare il regolamento per punire e multare i trasgressori.

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