Vendemmia lampo e segnali di ripresa, ottima la qualità dell'uva
Quantità di poco inferiore all'anno scorso, salvo per il Teroldego, che ha subito di più il freddo primaverile. Nel frattempo, con la rirpesa dei ristoranti è tornata a crescere la vendita dei vini imbottigliati
CLIMA La preoccupazione nei vigneti per i cambiamenti meteorologici
ROTALIANA. La vendemmia 2021 si è chiusa con risultati soddisfacenti, tranne per alcuni viticoltori di Faedo, Mezzocorona e Roveré della Luna, penalizzati dai danni delle violente grandinate estive.
Nel complesso la quantità è di poco inferiore allo scorso anno, però le uve raccolte risultano di grande qualità, sia per quelle a bacca bianca, sia per le rosse.
Quest’anno la vendemmia dell’uva bianca è stata ritardata dalle condizioni del clima: infatti è iniziata ai primi di settembre, con una dozzina di giorni di ritardo rispetto agli anni passati.
Per il Teroldego non è stata un’annata felice, pur avendo raccolto uva di qualità eccellente: «Il freddo costante nel periodo della fioritura primaverile – spiega Francesco Devigili, presidente dell’associazione Teroldego Evolution che raggruppa nove aziende agricole con una coltivazione complessiva che si estende su circa sessanta ettari di vigneto – ha caratterizzato un’annata strana per il Teroldego, anticipandone la vendemmia; parte del raccolto è andata persa anche per la bomba d’acqua dello scorso 19 settembre, quando l’uva era già matura con una gradazione eccellente».
In totale, i viticoltori di Teroldego Evolution lamentano una perdita attorno al 20%.
Vittima del maltempo anche l’azienda Pojer & Sandri di Faedo, con il vigneto di Muller Thurgau completamente distrutto dalla grandinata di metà luglio.
«Tuttavia non possiamo lamentarci – osserva Mario Pojer - perché laddove il maltempo non ha rovinato le coltivazioni, abbiamo ottenuto uve eccellenti. Sulle colline di Faedo e Pressano, dove le uve di Chardonnay e Pinot nero per le basi degli spumanti hanno un eccellente livello di qualità, la vendemmia è terminata con la raccolta del Cabernet Sauvignon ed ora restano solo sulle vigne le uve tardive dagli acini raggrinziti che si raccoglieranno tra qualche settimana per i profumati vini passiti.
Insomma, come la definisce Leonardo Pilati, direttore della Cantina Rotaliana di Mezzolombardo, è stata una vendemmia «lampo» e le condizioni climatiche, con un maggio piovoso, giugno arido e luglio ancora piovoso, hanno inciso sui tempi per la raccolta: «I soci della nostra cantina hanno iniziato la vendemmia il 6 settembre, con le bianche in netto ritardo alle recenti annate, ma con le rosse in anticipo; infatti, abbiamo chiuso la raccolta il primo ottobre e possiamo dire di essere soddisfatti. La quantità, come avevamo previsto, risulta leggermente inferiore rispetto allo scorso anno, ma la gradazione è migliore e otterremo vini con una buona acidità».
Uva di qualità anche per quanto concerne la sua salubrità: infatti in alcuni vigneti si inizia a produrre uva biologica, mentre la maggior parte dei contadini ha adottato il protocollo della produzione integrata riducendo parecchio l’uso di fitofarmaci.
Per quel che ci riguarda – precisa Pilati – il cento per cento dei nostri viticoltori ha aderito al nostro protocollo che è molto più restrittivo di quello nazionale e devono compilare il «quaderno di campagna» nel quale vanno obbligatoriamente annotati tutti i trattamenti eseguiti e i relativi prodotti utilizzati».
È un segnale preciso che arriva dal mondo della viticoltura per una produzione sostenibile, con la massima attenzione per la difesa ambientale e, naturalmente, per la salute di chi lavora nei campi, non più costretto a respirare l’aria inquinata dai pesticidi. Vini eccellenti, insomma, anche per l’annata 2021, con lusinghiere prospettive sulla loro commercializzazione.
Con la riapertura dei ristoranti, anche la vendita dei vini imbottigliati per la ristorazione è tornata a crescere dopo la grave crisi causata dalla pandemia. In forte ripresa, di conseguenza, anche la domanda delle enoteche per i vini pregiati e di qualità, come il Teroldego o il Pinot grigio, mentre rimane stabile quella per i normali vini da tavola richiesti dalla grande distribuzione.