Parco faunistico di Spormaggiore, negli ultimi nove anni sono triplicati gli incassi. Ecco come cambierà in futuro
Il sogno nel cassetto del presidente Marcolla è grandioso: «E' un'idea che auspichiamo di realizzare nei prossimi anni, ossia un fabbricato in legno su tre livelli. Il piano rialzato sarà interamente riservato al bar e ristorante»
SPORMAGGIORE. Nonostante la pandemia, il parco faunistico Belpark chiude la sua stagione con un incasso record che sfiora il mezzo milione di euro grazie ai cinquantamila biglietti venduti. Tenendo conto che Belpark, causa il Covid, ha aperto i suoi battenti solo a maggio, se non fossero mancate le tante gite scolastiche che visitano il parco a primavera ci sarebbe stato anche il record sugli ingressi, che rimane ancorato al 2018 con 56.000 visitatori. Sciorinando le statistiche, tra i visitatori l'11% erano persone residenti in Trentino e ben 17.000 i turisti che hanno trascorso le vacanze sull'altopiano.
«Con l'incertezza della pandemia - osserva il presidente dell'ente Parco faunistico, Andrea Marcolla - è andata oltre ogni più rosea aspettativa. A parte le perdite delle scolaresche, va ricordato che luglio è stato un mese caratterizzato da frequenti piogge che non hanno certo favorito le visite ai nostri recinti».
Quello degli orsi rimane sempre il recinto più frequentato, ma anche la fattoria didattica ha affascinato centinaia di bimbi.Il parco, dunque, cresce di notorietà di anno in anno: negli ultimi nove anni sono triplicati incassi e dipendenti. Infatti, nove anni fa i dipendenti erano solo tre e il fatturato arrivava a 150.000 euro, mentre oggi i dipendenti sono dieci con un fatturato, come detto, di poco sotto il mezzo milione di euro. Tra i lavoratori, assunti con contratto stagionale, il parco annovera da quest'anno anche una biologa e un «animal keeper», che coadiuva il veterinario Roberto Guadagnini.
Altra novità, che ha riscosso un alto gradimento dei visitatori, consiste nei laboratori settimanali sulla vita degli animali e sulle loro caratteristiche, le attività informative e ludiche per i bambini, le passeggiate domenicali nei boschi circostanti il parco sul sentiero degli animali, arredato con una dozzina di installazioni eseguite dagli studenti della scuola d'arte di Trento.
Altre novità sono previste per l'anno prossimo, con l'apertura a Pasqua del parco: per quanto concerne gli animali, arriverà e un esemplare maschio di lontra da uno zoo dell'Olanda, una femmina di lince, un maschio di volpe e due caprioli per quello che diventerà, nel futuro, il recinto delle razze autoctone. La famiglia del parco aumenterà così di numero mantenendo sempre le sue sette specie: orso, volpe, lince, gufo reale, gatto selvatico, lupo e capriolo.
Ma altre idee si nascondono tra i recinti del Belpark: prima fra tutte, un piccolo «parco avventura» per i bambini e, Covid permettendo, il ripristino del bus navetta. Infatti da due anni questo servizio per i visitatori è stato soppresso per le restrizioni Covid mentre ha funzionato regolarmente il trenino dell'altopiano che, nell'estate scorsa, ha trasportato al parco oltre mille turisti.
Novità anche per il sito web e per il logo del parco, ma il sogno nel cassetto del presidente Marcolla è grandioso: «E' un'idea che auspichiamo di realizzare nei prossimi anni, ossia un fabbricato in legno su tre livelli. Il seminterrato ospiterà magazzini e locali di servizio per il cibo degli animali; a pian terreno la biglietteria, servizi per i visitatori e punto vendita di gadget; il piano rialzato sarà interamente riservato al bar e ristorante».
Attualmente esiste sono un punto di ristoro con snack bar, ma fra i visitatori, specie per i bambini, aumenta l'esigenza di un piatto caldo. Con una simile struttura, il parco sarebbe così completo e consentirebbe ai visitatori di trascorrere al suo interno un'intera giornata.