Da Mezzolombardo Girardi batte il “fuoco amico” di Fiamozzi e porta la Rotaliana in consiglio
L’ex sindaco candidato con Fratelli d’Italia ha centrato l’obiettivo dell’elezione. Non ce l’ha fatta invece con il Patt l’ex direttore di Coldiretti ed ex primo cittadino di Mezzocorona. Nel Pd il sindacalista Largher il più votato a Lavis: seggio mancato per una sessantina di voti
TRENTO. Il percorso magari non è stato quello pianificato qualche mese fa, ma il traguardo è stato raggiunto, e in fin dei conti è quello che conta: Christian Girardi, dimessosi da sindaco di Mezzolombardo per provare a entrare in consiglio provinciale con Fratelli d'Italia, nei prossimi cinque anni sarà l'unico rotaliano a sedere in Piazza Dante.
Un successo costruito in gran parte nel suo paese, quello dell'ex primo cittadino rotaliano, ma che ha avuto bisogno anche dei voti raccolti sia nel resto della Piana, sia in altri territori del Trentino. Girardi nella borgata rotaliana è stato scelto da 671 elettori (su 2880 voti validi), mentre da Mezzocorona e San Michele all'Adige sono arrivate rispettivamente 81 e 57 preferenze.
In campagna elettorale due sindaci si erano esposti direttamente per indicare il candidato di Fdi come ideale rappresentante della Comunità Rotaliana-Königsberg, ovvero Luca Ferrari di Roverè della Luna (67 le preferenze di Girardi nel comune più settentrionale dell'ambito) e Renato Tasin di Terre d'Adige (66 i voti assommati dall'ex sindaco di Mezzolombardo tra Nave San Rocco e Zambana). Appena 15, invece, gli assensi riscossi a Lavis dal nuovo consigliere provinciale. Come prevedibile visto il calo generale del proprio partito, conclude invece l'esperienza in Provincia il leghista Denis Paoli, che di fatto ha dimezzato il risultato personale (782 a 1455) rispetto al 2018.
Guardando all'intera comunità, è il Partito Democratico con il 18,4 a vantare il maggior numero di voti. C'è da dire, però, che tale percentuale è giunta soprattutto grazie a Lavis e San Michele all'Adige, dove il Pd ha fatto segnare rispettivamente il 24,9 e il 21,6 per cento grazie anche alle candidature forti di Walter Largher e Clelia Sandri: al sindacalista (1.398 voti in totale, con 427 preferenze è stato ampiamente il più votato a Lavis) è mancata una sessantina di voti per entrare in consiglio provinciale, mentre la sindaca di San Michele all'Adige (230 preferenze su 1669 voti validi nel suo comune, 579 nell'intera Piana) non è mai stata realmente in corsa.
Tornando al centrodestra, a masticare amaro è Mauro Fiamozzi, che forse si immaginava un exploit maggiore nella sua Mezzocorona dopo la decisione di candidarsi con il Patt incrinando un'iniziale intesa territoriale che era confluita sul nome di Girardi. Alle pendici del Monte le Stelle Alpine avevano raccolto il 22,2 per cento già nel 2018, quindi il 28,8 con un candidato di peso come l'ex sindaco ed ex direttore di Coldiretti non può essere considerato un successo pieno per gli autonomisti virati a destra: 514 le preferenze raccolte da Fiamozzi a Mezzocorona, alle quali vanno aggiunte le altre 268 assommate negli altri cinque comuni della Comunità Rotaliana-Königsberg e le 422 pescate altrove, soprattutto nel mondo agricolo, dove però la concorrenza era piuttosto agguerrita.Ci si attendeva qualcosa in più anche da Giorgio Devigili, consigliere di minoranza a Mezzolombardo e medico in pensione candidato con Campobase: 305 le preferenze riscosse, delle quali 98 nella borgata rotaliana. Da registrare, infine, i 173 voti raccolti a Lavis da Michele Moser, candidato della lista Fugatti Presidente che è risultato il più votato del centrodestra in riva all'Avisio.