Il caso / L’affare

Castel Madruzzo, hotel a cinque stelle: la famiglia Montagna venderà a una catena internazionale

La Provincia ha deciso di non esercitare il diritto di prelazione. Il primo cittadino si dice “a dir poco amareggiato”. Gli enti locali proveranno a trattare con i futuri proprietari per l'utilizzo saltuario del giardino che circonda Castel Madruzzo

di Angelo Zambotti

MADRUZZO. Finirà nelle mani di una catena alberghiera internazionale Castel Madruzzo, maniero posto alle pendici occidentali del Bondone, con invidiabile panorama che spazia dall'Alto Garda a tutta la Valle dei Laghi, sino alle Dolomiti di Brenta. La Provincia, infatti, non ha colto l'invito del territorio per esercitare il diritto di prelazione, che scadeva il 20 agosto, ovvero 60 giorni dalla denuncia di trasferimento di proprietà a titolo oneroso risalente a fine giugno.

Dalla famiglia Montagna, che da tempo aveva messo in vendita il castello per una cifra intorno ai 5 milioni di euro, la proprietà passerà quindi a dei professionisti del turismo di alto livello che intendono realizzare un hotel a cinque stelle.

A nulla è valso, quindi, l'appello dell'intera Comunità della Valle dei Laghi: a fine luglio, l'ente territoriale presieduto da Luca Sommadossi, i tre sindaci (Michele Bortoli di Madruzzo, David Angeli di Cavedine e Lorenzo Miori di Vallelaghi) e il presidente del locale Consorzio turistico Enrico Faes avevano preso carta e penna per scrivere alla Provincia.

Si sperava, come accaduto in altri casi simili, che da Piazza Dante potessero arrivare le risorse per acquistare il maniero, che in questa maniera sarebbe potuto tornare ad essere un patrimonio del territorio. Gli amministratori locali avevano ipotizzato alcuni possibili usi, come un museo dei castelli e delle fortificazioni del Trentino, un archivio dei Madruzzo e un centro congressi, il tutto favorito dalla posizione suggestiva e isolata, ma allo stesso punto a due passi dalle rotte che dal Garda conducono a Trento, alle Giudicarie e alla Paganella.

Niente di tutto questo, dalla giunta provinciale non è arrivato quel segnale tanto atteso, con la comprensibile delusione della Valle dei Laghi che è tutta nelle parole di Michele Bortoli, sindaco del comune nato nel 2016 dalla fusione tra Calavino e Lasino e che, non a caso, ha ripristinato il nome di Madruzzo anche per sottolineare l'importanza del castello che dall'alto domina la zona.

«Parto col dire che non sono contrario agli alberghi a cinque stelle, ci mancherebbe - spiega Bortoli - ma rimango dell'idea che tale scelta doveva essere avvallata dopo un'attenta analisi degli attori locali e solamente se non esistevano i presupposti per farlo rimanere nelle mani dell'ente pubblico, e più in generale del territorio. Noi come comuni dell'ambito abbiamo detto la nostra, da parte mia ho provato a battere ogni strada, ma Provincia e anche Azienda per il turismo (da qualche anno la zona è passata all'Apt Garda Dolomiti, ndr) non hanno dato le risposte auspicate: si sono innescate delle dinamiche che non comprendo e che mi lasciano a dir poco amareggiato».

Il dato è tratto, quindi, e ora gli enti locali proveranno a trattare con i futuri proprietari per l'utilizzo saltuario del giardino che circonda Castel Madruzzo.

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