Sanità / Il caso

Ospedale, la Rotaliana stufa di promesse: «basta protocolli, adesso i fatti, o sarà protesta»

Anno dopo anno si firmano intenti, ma l’ospedale non è un ospedale, e si potrebbe arrivare a una «marcia dei sindaci» su piazza Dante

FUTURO Nel 2022 la promessa: "Casa di Comunità"
REPETITA Quasi tre anni fa la stessa protesta

 

di Angelo Zambotti

MEZZOLOMBARDO. «Basta protocolli per il Centro sanitario San Giovanni: o si fa qualcosa, o noi sindaci rotaliani andremo tutti sotto il palazzo della Provincia». Lancia un messaggio preciso il sindaco di Mezzolombardo Michele Dalfovo, e lo fa direttamente dai banchi del consiglio comunale della borgata. Sollecitato sul tema dal consigliere di minoranza Giorgio Devigili in occasione della discussione sul Documento unico di programmazione 2025 - 2027, il primo cittadino non ha usato molti giri di parole: a breve i rappresentanti istituzionali della Comunità Rotaliana Königsberg incontreranno l'assessore provinciale Mario Tonina («nel quale abbiamo piena fiducia», ha sottolineato Dalfovo), ma non si intende solamente aggiornare quanto sottoscritto ormai nove anni fa, stavolta si vogliono i fatti concreti.

Da par suo Paolo Mazzoni (pure lui di Assieme) ha ricordato, tra l'altro, i problemi connessi al Cason, sede periferica dell'Istituto Martini che negli ultimi anni ha presentato diversi problemi legati alle precarie condizioni dell'edificio, anche perché il comodato alla Provincia è sempre stato rinnovato annualmente, frenando così possibili investimenti da Trento.

«In ottobre sarà sottoscritto con la Provincia un accordo per un comodato di 10-15 anni - ha risposto Dalfovo - e contestualmente ci verrà erogato un finanziamento per ristrutturare l'edificio ex Martini, che sarà la casa delle associazioni». Non poteva mancare un accenno all'interramento della Trento-Malé, per il quale l'ex sindaco (e ora consigliere provinciale di Fratelli d'Italia Christian Girardi) ha presentato un ordine del giorno in Piazza Dante. «Torneremo alla carica», promette Dalfovo.

Se nella passata consigliatura Devigili e la giunta viaggiavano su binari paralleli, ora ci sono molte cose in comune tra l'esponente del gruppo Assieme e il centrista Dalfovo. «Sul Dup - spiega Devigili - il giudizio del gruppo Assieme è sostanzialmente positivo. Abbiamo apprezzato particolarmente l'apertura al dialogo espressa dal sindaco, che ha condiviso alcune delle nostre proposte su sanità e scuola. In particolare va sottoscritta la sua dichiarazione che nel dialogo con la Provincia e l'Azienda sanitaria il Comune non intende farsi prendere in giro. Assieme condivide questa posizione, auspicando che si possano così recuperare i ritardi accumulati negli ultimi anni, in particolare nel settore della sanità».

Devigili e Mazzoni, così come Marco Weber (unico presente dei tre consiglieri di Futuro Insieme) si sono astenuti sul Dup, mentre sui successivi punti (bilancio consolidato del 2023 e variazione più tecnica che politica) si è astenuto solamente Weber.Prima delle questioni contabili, si è parlato dei problemi connessi alle esondazioni del Rio Fai, oggetto di un'interrogazione del gruppo Assieme. Il sindaco Dalfovo ha quindi spiegato che il Servizio bacini montani della Provincia ha confermato il finanziamento del secondo lotto relativo all'allargamento del Rio Fai fino al Rotalcenter, i cui lavori verranno appaltati entro la fine del 2024: perplesso Mazzoni, secondo il quale occorre la prosecuzione fino al Noce, per non rischiare di spostare il problema, invece di risolverlo.

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